ALAIN DELON: “VIVEVO PER STRADA, PENSAVO SAREI MORTO PRESTO, DEVO TUTTO ALLE DONNE”

Ancora bellissimo e con quell’espressione un po’ così…. Alain Delon si presenta per la prima volta a Che Tempo che Fa intervistato da Fabio Fazio su Rai 1. Subito viene notata la spilla della Ferrari, appuntata al bavero della giacca.
“Uno dei ricordi più belli della mia vita – ha spiegato l’attore francese orgoglioso - me lo ha dato Enzo Ferrari. Eravamo io e Renato Salvatori a Milano e ce lo ha regalato, e da 55 anni la porto al bavero: nessuno potrebbe mai farmelo togliere” (‘nessuno’ in italiano ndr). Ma il legame con l’Italia è antico e profondo, tanto che Delon potrebbe reggere l’intervista anche in italiano “La mia carriera è iniziata in Italia nel 1960 – inizia a raccontare - Ho incontrato Visconti , Antonioni poi un giorno il cinema francese mi ha chiamato e ho lasciato l’Italia per intraprendere una carriere in Francia e nel mondo”. Sulla sua bellezza è franco: “Mia madre mi ha dato tutto nella vita è stata lei a volere quello che sono diventato, la possibilità di essere felice,  devo tutto a mia madre”
Sulla sua famiglia numerosa scherza “Ho molti figli e nipoti ufficialmente e anche ufficiosamente” e anche sul movimento mondiale contro le molestie sessuali a danno delle donne è ironico: “quando ero giovane sono stato vittima delle donne ho accettato tutto da loro ed ero felice. Io non ho mai chiesto nulla, mi prendevano e io le lasciavo fare. Adesso mi capita un po’ meno….”
Alla domanda se si rivede nei numerosissimi film della sua carriera, risponde con una punta di tristezza “Non mi rivedo mai nei miei film per esempio ne La Piscina, non riesco a vedere film con miei compagni  che sono tutti morti. Li conosco a memoria, ma non riesco”
Sugli inizi della sua carriera ricorda “Ero stato congedato dall’esercito dopo aver trascorso 3 anni in Indocina, pareva fossi bello e se ho fatto questo lavoro è perché questo lavoro mi ha preso. L’ho fatto per le donne, a beneficio delle donne. Mi sono visto nello sguardo delle donne che mi hanno amato. Le donne sono state la motivazione della mia vita, io esisto solo per loro, amo solo loro”.
Sui suoi ruoli preferiti afferma senza dubbio: “ho interpretato i ruoli che mi hanno proposto e credo di non esser stato male. Io sono un vincente nella maggior parte dei miei film alla fine muoio e il mio pubblico si sorprende ogni volta, ma per essere un eroe devi morire”.
Il bilancio della sua lunga vita arriva senza tentennamenti: “Ho avuto una vita straordinaria, sono figlio unico vivevo per strada, sono stato nell’esercito pensavo sarei morto presto, la mia fortuna è stato il cinema che mi ha preso, voluto. Io non ho chiesto nulla, mi è capitato tutto, devo tutto alle donne”.
Guarda con nostalgia la carrellata di amici e colleghi che hanno impreziosito la sua carriera: Jean Paul Belmondo, Marilyn Monroe, Romy Schneider … davanti ad una foto di Edith Piaf afferma “Ero giovanissimo, ma non le ero indifferente, ne sono sicuro”.
Fattitaliani

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