Teatro, Pino Ammendola e Massimo Corvo "gay a Natale". L'intervista di Fattitaliani

Dal 27 al 7 gennaio al Teatro Tirso di Roma “A Natale divento gay” scritto e diretto da Pino Ammendola che ne è anche interprete insieme a Massimo Corvo, Annalisa Favetti, Mario Scaletta, Claudia Portale ed in video Pino Strabioli. Uno spettacolo esilarante, divertente, con situazioni imbarazzanti che fanno ridere a crepapelle. Vale   veramente la pena vederlo.

“A Natale divento gay” è uno scherzo, una promessa, un regalo? 
E’ un divertimento! Per fortuna viviamo tempi in cui si può scherzare finalmente su queste cose. La nostra mentalità si è allargata e quindi possiamo scherzare sull’argomento che una volta era tabù. A differenza di alcune commedie dove il gay si deve fingere etero perché arrivano i genitori, perché si deve sposare il fratello o altro, qui è esattamente il contrario. Interpreto Peppino un Professore di Filosofia scalcinato, con pochi mezzi e che avendo uno zio gay ricchissimo che detesta le donne, gli ha lasciato credere di essere gay anche lui, sperando di ereditare la sua catena di pizzerie che lo ha reso miliardario. A Natale improvvisamente lo zio arriva e lui è costretto per non essere smentito sulle bugie che gli ha detto, di fingersi gay e di presentargli il suo compagno che in realtà è un povero vicino di casa, amico suo, un rude professore di educazione fisica che è molto lontano da certi atteggiamenti e si chiede come farà a fingere, interpretato da Massimo Corvo al quale diamo la parola.
Quindi? 
In questa amicizia, il Professore mi ha prestato dei soldi e quindi mi ricatta per la restituzione e mi costringe a fare questa messinscena che è ridicola, grottesca e si ride a crepapelle. E’ uno spettacolo che abbiamo fatto quattro anni fa, è rodato e sappiamo che sarà stradivertente.
Diciamo pure che noi siamo fidanzati, abbiamo due compagne che sono all’oscuro di tutto e si generano una serie di situazioni estremamente equivoche perché dobbiamo fare delle prove e loro chissà cosa pensano. A ciò si aggiunge che questo compagno che si chiama Ercole chiede come riuscire a fare la parte e decide di andare su Internet per cercare un Tutorial che lo aiuti. Il Tutorial è fatto con grandissima ironia da Pino Strabioli al quale sono infinitamente grato, che si finge un Professore di Gayotica e spiega le regole fondamentali, soprattutto la prima “Tutti gli uomini sono gay, solo che alcuni non lo sanno”. 
Ammendola, lei è anche autore, com’è nata l’idea?  
Volevo ribaltare il meccanismo tipico di certe commedie tipo “Il Vizietto” in cui il gay deve fingersi etero. Mi divertiva l’idea che un etero debba fingersi gay per motivi d’interesse. Ribalto molto il gioco per poi alla fine far venire fuori una serie di situazioni molto particolari che però non riveliamo per farle scoprire al pubblico quando verrà. 
Per chi dei due è stato più difficile calarsi nel personaggio? 
Non è la prima commedia che facciamo in coppia con Pino, si gioca senz’altro ma con grande fatica che viene ripagata regolarmente perché si crea sempre un’atmosfera di gioco che non fa sentire la fatica. Le difficoltà per affrontare un personaggio ben vengano sempre perché fa parte del nostro mestiere. 
Sono le difficoltà classiche per affrontare qualsiasi personaggio, un cattivo, un buono, un etero, un gay, c’è sempre la difficoltà di raccontarsi attraverso i panni di un altro. E’ sempre un grandissimo stimolo perché ognuno di noi mette sempre qualcosa di sé nel raccontarsi. 
La commedia è rodata, avete avuto un grande successo di pubblico. Vi aspettate lo stesso successo?  
La riproponiamo perché il Tirso ci ha chiesto di farlo.  
Progetti per il futuro? 
Dovrei iniziare a girare un film a fine gennaio dove ci saranno anche Massimo Corvo ed Annalisa Favetti.


Elisabetta Ruffolo
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Fattitaliani

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