Segnalibro, Vito Bruschini a Fattitaliani: di ogni libro leggo dalla prima all’ultima pagina. L'intervista

Esce oggi "Rapimento e riscatto. Il romanzo del sequestro di John Paul Getty III, erede dell’uomo più ricco del mondo" nuovo libro di Vito Bruschini (Newton Compton Editori). Fattitaliani lo ha intervistato per la rubrica "Segnalibro".
Quali libri ci sono attualmente sul suo comodino?
Il mio comodino è metafisico perché non riesco a leggere a letto, quando ci arrivo all’una o le due di notte, dopo il lavoro alla scrivania, stramazzo letteralmente sul cuscino. Il mio “comodino” si trova invece accanto alla scrivania, dove vedo crescere inesorabilmente due pile di libri, giorno dopo giorno. Nella prima colonna ci sono i libri che vorrei leggere per interesse personale. Nella seconda quella che amici ed estimatori mi inviano per chiedermi un giudizio o per scrivere una prefazione. Inutile dire che quando ho consegne programmate le due colonne sono destinate a superarmi in altezza. Ora che ho finalmente consegnato all’editore quest’ultimo romanzo, posso cominciare di nuovo a farle scendere d’altezza. Comunque per la cronaca, nella prima colonna in pole position ci sono Oscar Caplan con L’Ipotesi di Copenhagen e Giuseppe Genna con Nel Nome di Ishmael.
L'ultimo "grande" libro che ha letto?
Quell’aggettivo mi intimorisce un po’. Se per “grande” facciamo riferimento ai classici, rischio di deludere perché quello che doveva essere letto è stato fatto negli anni della formazione. Comunque un libro che considero importante per comprendere il corso della storia dell’umanità e che mi ha compito profondamente è L’Ultimo dei Giusti di André Schwarz-Bart. Un libro degli anni Sessanta che racconta di quegli uomini che si sono caricati delle sofferenze del mondo per rendere più accettabile il dolore che ci circonda.
Chi o cosa influenza la sua decisione di leggere un libro? 
Al di fuori dei libri obbligati che devo leggere per il mio lavoro, quelli che scelgo per il mio personale interesse li decido andando a spulciare i commenti dei lettori sulle varie piattaforme letterarie digitali. Seguo anche le recensioni dei vari blog. Naturalmente sono consapevole che molti di quei commenti e recensioni sono “addomesticati”; mi vanto di essere abilissimo a capire quali sono quelli affidabili e quali i taroccati.
Quale classico della letteratura ha letto di recente per la prima volta?
Due anni fa ho scritto un romanzo sui Manoscritti del Mar Morto, il titolo “Il Monastero del Vangelo Proibito”. Per documentarmi ho letto per intero e per la prima volta la Guerra Giudaica di Flavio Giuseppe.
Secondo lei, che tipo di scrittura oggi dimostra una particolare vitalità? 
Sicuramente quella che viene definita Graphic Novel. È un nuovo modo di raccontare storie con una doppia valenza: letteraria e grafica. Attualmente è in lavorazione proprio il mio romanzo Il Monastero del Vangelo Proibito, una storia che la trasposizione a fumetti non potrà che rendere ancora più affascinante e coinvolgente. Sono curioso di veder visualizzati i papiri, il misterioso Nemrut Dagi, le città sotterranee della Cappadocia e gli altri siti archeologici della Turchia dove la vicenda si svolge.
Personalmente, quale genere di lettura Le procura piacere ultimamente? 
Sono molto affascinato dai racconti di Frederich Forsyth. Mi impressiona la sua preparazione e gli approfondimenti specifici sulle tecniche e le strategie delle potenze mondiali. Ogni suo romanzo può essere considerato anche un saggio. Il massimo lo ha raggiunto secondo me con L’Alternativa del Diavolo.
L'ultimo libro che l'ha fatta sorridere/ridere?
È un romanzo breve di Alfonso Bottone, Angelina e le Altre. Racconta di eros e sentimenti, d’incontri brevissimi, a volte divertenti e disincantati. Ricco di citazioni, una in particolare ricordo a memoria: «Il punto G delle donne è nelle orecchie. Il loro miglior afrodisiaco sono le parole. Chi cerca più in basso spreca il suo tempo».
L'ultimo libro che l'ha fatta commuovere/piangere?
È un libro di Nicolò Angileri Il Fiore dei Gitani. Racconta di una ragazzina sfruttata da una famiglia di gitani che la sottrassero alla sua legittima famiglia. Libro attualissimo e che narra una vicenda vera essendo il suo autore un agente di polizia, di rara sensibilità, in servizio a Palermo nella squadra Mobile, presso la sezione specializzata in danno ai minori.
L'ultimo libro che l'ha fatta arrabbiare? 
È l’altra verità raccontata da Mauro Valentini sul caso Scattone-Ferraro, due nomi che forse oggi non diranno molto. Ma se cito il titolo del libro, s’aprirà la memoria: Marta Russo, Il Mistero della Sapienza. Valentini con rara abilità investigativa riesce a confutare il verdetto che condannò i due docenti universitari per la morte della povera universitaria. Ecco, questo mi ha fatto arrabbiare moltissimo… e se la sua analisi fosse vera?
Quale versione cinematografica di un libro l'ha soddisfatta e quale no?
Per questa domanda la memoria può essere una risorsa insufficiente. Quindi dico qualche titolo che mi passa ora per la mente (ma ce ne sarebbero tanti altri): positivi secondo me sono La Compagnia dell’Anello, tratto dal monumentale Hobbit; 300, il film in computer grafica tratto dall’omonimo libro di Andrea Frediani e il film tratto dal romanzo della Mazzantini Nessuno si salva da solo. Segno negativo per il recente La ragazza del treno, tratto dal bel libro di Paula Hawkins.
Quale libro sorprenderebbe i suoi amici se lo trovassero nella sua biblioteca?
Un libro di letteratura rosa o d’amore.
Qual è il suo protagonista preferito in assoluto? e l'antagonista?
Padre Cristoforo e l’Innominato.
Lei organizza una cena: quali scrittori, vivi o defunti, inviterebbe?
Mi piacerebbe invitare San Giovanni per farmi raccontare qualche particolare delle vicende dell’Apocalisse. Naturalmente Alessandro Manzoni per chiedergli come fa a costruire con tanta precisione i suoi personaggi, ma vogliamo dimenticare Shakespeare? e Omero? e Dumas?
Ricorda l'ultimo libro che non è riuscito a finire?
Sono un lettore che si fa del male quando ha un libro tra le mani. Devo leggere dalla prima all’ultima pagina, anche se il libro è brutto, perché rispetto il lavoro di chi lo ha realizzato, so quanta fatica costa scrivere. Poi magari non leggerò più una riga di quell’autore. Quindi no, non ho mai lasciato un libro a metà.
Quale scrittore vorrebbe come autore della sua biografia? 
Forse Shakespeare riuscirebbe a raccontare le tragedie della mia vita e a far comprendere il perché delle mie scelte scellerate e fuori dal coro.
Che cosa c'è di Vito Bruschini in "Rapimento e riscatto"?
La batteria di Ponte Sisto è formata da un gruppo di cialtroni romani. Sono malavitosi di bassa lega, la loro azione più eclatante è stato il furto di qualche forma di Parmigiano. Sono cinici, superficiali, ma menti acute, simpatiche, in definitiva “bonaccioni”, come diciamo a Roma. Sono stati loro a dare la “dritta” alla ‘ndrangheta per il rapimento di Paul Getty. Ecco, in quella “banda de’ noantri” c’è in filigrana (perché in realtà io e i miei compagni non facevamo niente contro la legge) parecchio della mia giovinezza. Giovanni Zambito.
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IL LIBRO
John Paul Getty III, nipote sedicenne di un ricchissimo petroliere americano, scompare a Roma nella notte del 10 luglio 1973 nei pressi di piazza Farnese. Capelli lunghi e atteggiamento anticonformista, il ragazzo frequenta l’ambiente bohémien della capitale, tra Campo de’ Fiori, Santa Maria in Trastevere e Piazza Navona. All’inizio la notizia non ha grande eco sugli organi di informazione: tre mesi dopo la sua sparizione, la famiglia e gli investigatori non sono ancora certi se si tratti di un vero sequestro o piuttosto sia una messinscena del giovane per estorcere una montagna di soldi all’avaro nonno. Ma quando viene recapitata al quotidiano Il Messaggero una busta con un orecchio mozzato del giovane Getty non ci sono più dubbi. Il gesto brutale impressiona l’opinione pubblica italiana e internazionale e quello del sequestro Getty diventa il caso più seguito dai media di tutto il mondo. Ambientato nella Roma della Meglio Gioventù, lo straordinario racconto di un dramma familiare, umano e politico che ha segnato un’epoca e l’ingresso trionfale della ’Ndrangheta nelle cronache e nel tessuto sociale del nostro Paese degli anni a venire.

L'AUTORE
Giornalista professionista, dirige l’agenzia stampa per gli italiani nel mondo «Globalpress Italia». Ha scritto testi per il teatro e per la televisione. Con la Newton Compton ha pubblicato, riscuotendo un notevole successo di critica e pubblico, The Father. Il padrino dei padrini; Vallanzasca. Il romanzo non autorizzato del nemico pubblico numero uno; La strage. Il romanzo di piazza Fontana; Educazione criminale. La sanguinosa storia del clan dei Marsigliesi; I segreti del club Bilderberg, I cospiratori del Priorato, Il monastero del Vangelo proibito e La verità sul caso Orlandi. In versione ebook ha pubblicato Il romanzo del boss dei boss. Rapimento e riscatto è il nuovo romanzo sul sequestro di John Paul Getty. I suoi libri sono tradotti all’estero. Per saperne di più: vitobruschini.webnode.it
Fattitaliani

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