Medicina Estetica, il 30% non è soddisfatto del trattamento trovato su internet

Ritocchi low cost, trattamenti acquistabili su internet, personale non qualificato: dietro queste tre macro categorie si nascondono tutte le principali insidie della medicina estetica. La possibilità di essere raggirati o di andare incontro a problematiche post intervento, anche irreversibili, sono altissime: secondo gli ultimi dati ICAMP il 30% degli italiani si dichiara insoddisfatto del trattamento trovato sul web. È per questo che si ritiene fondamentale riconoscere il personale qualificato e seguire linee guida che aiutino a riconoscere qualità e servizio.

IL CONGRESSO ICAMP 2017 - Appuntamento, sino a ieri sera, con il Congresso Internazionale ICAMP 2017 presso il NH Hotel di Assago (MI), in collegamento per le parti live dai laboratori del Centro Humanitas University di Rozzano (MI). Circa 500 gli specialisti presenti, provenienti anche dall'estero. Quest'anno la novità dell'appuntamento è rappresentata dall'accordo speciale con l'Università di Camerino, che ha collaborato alla preparazione del programma della due giorni di lavori. A coordinare i lavori e le presentazioni il Prof. Francesco Amenta, Presidente del Congresso, il Prof. Michele Carruba, Presidente Onorario, la dott.ssa Maria Albini, coordinatrice dell'appuntamento. 

L'ACCORDO CON L'UNIVERSITA' DI CAMERINO - "È stato siglato - spiega la coordinatrice del congresso Maria Albini - un accordo con l'Università di Camerino che prevede che ICAMP possa ospitare presso la propria sede attività formative in medicina estetica dell’Università di Camerino".   

“Le Università sono un Centro primario della ricerca scientifica ed hanno il compito di elaborare e trasmettere criticamente le conoscenze scientifiche, anche promuovendo forme di collaborazione con istituzioni extra-universitarie – ha dichiarato il Prof. Francesco Amenta, responsabile della formazione per l’Università di Camerino - In quest’ambito nasce la collaborazione con ICAMP, scelta per le caratteristiche di rigore e serietà nell’insegnamento non accademico della medicina estetica, come sede per la realizzazione di stages pratici di iscritti ai Master delle Università di Camerino/Torino. La collaborazione è iniziata da poco, ma non escludo che dalle sinergie tra accademia ed una autorevole scuola di medicina estetica privata, possano nascere interazioni pubblico-privato a vantaggio della formazione di figure professionali in ambito medico estetico in funzione del beneficio dei pazienti”. 

NUOVE LINEE GUIDA A TUTELA DEI PAZIENTI - In funzione della tutela dei pazienti alcuni Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri hanno istituiti elenchi speciali per consentire la pratica della Medicina Estetica, subordinando l’iscrizione a tali elenchi al conseguimento di un Master Universitario Biennale in Medicina Estetica o all’avere seguito Corsi biennali o quadriennali realizzati da scuole private autorizzate dal Ministero della Salute. 

Fortunatamente, in un’area in esistono poche regole, per di più non applicate in maniera omogenea, si cominciano ad intravedere spiragli che rendono gli specialisti ottimisti per il futuro. Si tratta degli Standard Europei per la Medicina Estetica e le Pratiche non Chirurgiche per l’Estetica pubblicati dal Comitato Europeo di Normazione (CEN). “Tali standard indicati dalla sigla EN 16844 – spiega il Prof. Amenta - testimoniano lo sforzo del normatore europeo ad emanare suggerimenti e linee di indirizzo. Tali linee, sebbene non siano vincolanti rientrando la problematica della tutela della salute tra le competenze degli Stati Nazionali, danno, comunque, indicazioni che dovranno essere tenute in conto, specie dagli Stati che, in effetti, non hanno regolato la materia”.

RICONOSCERE UNA TRUFFA È POSSIBILE? - L’incertezza delle regole sulla formazione non aiuta ad avere idee chiare: esistessero diplomi di specializzazione la scelta potrebbe essere più facile. Non ci sono stime su quanti “truffatori” o “non esperti” operino in Italia o nei Paesi dove il turismo medico attrae nostri concittadini. Probabilmente il problema esiste, è spesso ignorato, ed assurge agli onori della cronaca in situazioni conclamate di mala pratica.

“Riconoscere i “truffatori”, che operano millantando credito non è facile – conclude il Prof. Amenta - anche perché iniziative di Ordini professionali, la cui missione è di garantire la qualità delle prestazioni erogate in favore dell’utenza, rischiano di essere vanificate dalla mancanza di un preciso quadro normativo. Nell’attesa di avere leggi più chiare in proposito, una garanzia per l’utente, che la dovrebbe pretendere, è sapere in cosa e dove il medico a cui si rivolge per problemi estetici si sia formato. In questa realtà, dai contorni molto sfaccettati, è probabile che le migliori garanzie possano derivare dal titolo di studio in possesso del professionista e dal valore dello stesso”.
Fattitaliani

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