I Balto a Fattitaliani: ai giovani diciamo "c’è sempre un buon motivo per continuare a provarci". L'intervista canzonata

I Balto hanno pubblicato il nuovo ep  “È Tutto Normale” dei BALTO, distribuito e promosso da Alka Record Label, anticipato dal singolo “Mi Piacerebbe Tanto Ballare” (video). 
“È un disco  -ammette la banda romagnola- a cui siamo davvero tanto legati. È per tutte le difficoltà che ci accompagnano, per le cadute e per i “no” ricevuti, per le situazioni più assurde e complicate da affrontare ogni giorno, consapevoli del fatto che per ottenere quel che si vuole si può contare davvero solo su se stessi e sui pochi addetti ai lavori, quelli coinvolti nelle nostre vite, nei nostri progetti, in modo diretto.  La seconda accezione, più ironica, si riferisce alla pericolosa tendenza all’accettare qualunque comportamento o parola detta o scritta che sia. I social, ma anche “la vita vera” oramai, quella delle strette di mano, delle birre e degli abbracci, sono un foglio bianco su cui tutti possono scrivere, dire e giudicare liberamente. Non è così, non può essere tutto normale, ci devono essere dei limiti invalicabili che tutti dovrebbero avere ben chiari; non si può non rendersi conto delle conseguenze che possono avere le nostre parole e azioni. È tutto normale, ma fino a un certo punto. Fattitaliani li ha interpellati per L'intervista canzonata, le cui domande contengono i titoli dell'ep nuovo e del precedente.
È giusto/normale avere "Paura della sconfitta"?
Certamente lo è, perché siamo persone normali e ci teniamo alle cose che facciamo, in cui ci mettiamo noi stessi, le nostre aspirazioni i nostri sogni. Si ha paura per tanti motivi, ed è normale che sia così, non siamo supereroi, siamo persone normali.
Secondo voi, quali sono le più dolorose "Spine nel fianco" che ha l'Italia oggi?
Senza generalizzare all’intero paese, ci dispiace quando sentiamo ragazzi della nostra età rassegnarsi alla realtà che a volte ti chiude tante porte in faccia e ti porta a rinunciare alle ambizioni o ai sogni di una vita, per una perdita di sfiducia generale. C’è sempre un buon motivo per continuare a provarci, “con i piedi per terra e la testa al cielo”.
Un "Mondo bianco" è un universo ricoperto di neve oppure...?
Un mondo bianco è una giornata buttata via perché non si ha voglia di mettersi in gioco, una città che non funziona perché ci lamentiamo di cosa non fanno gli altri senza guardare a cosa facciamo o non facciamo noi, un mondo che per colorarlo ci devi mettere la faccia altrimenti è come se il tuo “scacchettino” di mondo rimanesse bianco, vuoto, perché non hai avuto voglia di provarci.
Quali sono le occasioni nelle quali si giustifica ogni cosa affermando che "È tutto normale"? 
Principalmente ogni giorno si presentano situazioni in cui rimaniamo come delusi dalle nostre aspettative, o da quelle degli altri. Imparare a concepire queste situazioni con consapevolezza, non rassegnazione, naturalmente, ci permette di affrontare meglio le nostre insicurezze. E tutto normale, accade a me, ma può accadere a chiunque, è normale che sia così.
Le vostri reazioni davanti a un "Fuoco d'artificio"?
È una canzone vecchia, parla di quanto a volte vorremmo esplodere, riuscire nelle cose, con grinta e determinazione, e per qualche ragione ci è impossibile farlo.
Metaforicamente che cosa potrebbe essere inteso come un "Fuoco d'artificio"?
I nostri progetti, i nostri sogni, il realizzarsi delle cose in cui ci mettiamo la faccia.
"Al di là del sole" c'è "La fine di niente" o che?
Sono entrambe canzoni del precedente EP, Al di là del Sole è una canzone d’amore sostanzialmente, mentre La fine di niente è un invito a non fermarsi ai primi traguardi, agli obiettivi raggiunti, ma a crearsene di nuovi, sempre più belli e importanti da inseguire per noi stessi.
Personalmente "Mi piacerebbe tanto ballare" in una festa intima con amici e musica anni Ottanta. A Voi?
A noi ci piacerebbe suonarla 1000 volte davanti ad un pubblico in giro per l’Italia. Giovanni Zambito.
©Riproduzione riservata
Poco più che ventenni, una vita fatta di Università, lavori estivi e treni regionali. I BALTO -Andrea Zanni (voce e chitarra), Manolo Liuzzi (chitarra), Marco Villa (basso), Alberto Piccioni (batteria)- scrivono della normalità di ciò che li circonda, vite vissute secondo il loro filtro, quello di chi si rende conto di tutto ma non si rassegna davanti a niente. Il suono sa di Rock e rende giustizia alla rabbia e alla voglia di esserci, con tratti più dolci e ritornelli cantabili.
Grazie al precedente EP (Brucio Spento, 2015) ed ad un singolo sognante e malinconico (Spine nel fianco, 2016) usciti per Alka record Label, i BALTO hanno trovato aperte le porte di tantissime radio su territorio nazionale, girando soprattutto live fra il centro e il nord Italia.
Registrato da Michele Guberti presso il Freedom Recording Studio (Fe).
Missato da Federico Viola presso Animal House Studio (Fe).
Mastering Luca Pernici.
Promosso e distribuito da Alka Record Label.

www.alkarecordlabel.com 
www.alkanetwork.tumblr.com

Leggi l'intervista canzonata a:
Fattitaliani

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