Film da rivedere, “Broken City” (2013) di Allen Hughes. La recensione di Fattitaliani

“Broken City” (2013) di Allen Hughes. Recensione di Andrea Giostra.

Realizzare un film sulla corruzione della politica e di parte delle istituzioni a tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini, oggi è probabilmente una delle cose più semplici e scontate che si possano fare. Il cliché risulta tanto collaudato quanto prevedibile: potere, cinismo, egoismo, arroganza, inganno, minacce, tradimento, crimine, omicidio, violenza, abuso, sopruso, illegalità, vendetta, carne sanguinolenta, con un pizzico di sesso finto, forte e d’impatto, e una spolverata provocatoria di omofobia politica cool più che mai.
Un genere che Allen Hughes e Brian Tucker, scolasticamente e pedissequamente, percorrono sul grande schermo con efficacia commerciale, ma con un impatto pathos-logico inconsistente che lascia lo spettatore speranzoso, durante tutti i centonove minuti di proiezione arrancante, che accada qualcosa di pulp che lo sorprenda e che lo immerga finalmente e trepidamente all’interno delle aspettative - quelle sì! - magistralmente generate dal trailer che ben pubblicizza il film.
Ma quello che accade è il nulla!
Il cast di affermatissimi e famosissimi attori hollywoodiani non basta ad Hughes e Tucker per farne un verace hard boiled degno di Dashiell Hammett, che si rivolterebbe nella tomba se qualcuno tentasse di affiancare Broken City a quello che fu un originale e molto empatico genere letterario degli anni venti prima che un genere di successo cinematografico degli anni successivi fino ai giorni nostri.
Mark Wahlberg ha poco dell’ex-poliziotto onesto, impudente, freddo, irriverente, senza paura e immune da scontri violenti e incidenti mortali.
Catherine Zeta-Jones, la bella moglie di Russell Crowe, ha perso fascino recitativo e mordente interpretativo.
Russell Crowe è un eccellente cattivo – per conferma vedi alla voce “Les Misérables”, versione 2013 di Tom Hooper - e ben riesce nell’interpretare il politico corrotto, cinico, assetato di potere e di danaro, disposto a tutto per mantenerlo:
- “Devi aiutarmi a trovare quel figlio di puttana che si scopa mia moglie. Voglio sapere tutto prima delle elezioni. Trovami quello che mi serve”.
- “Lo troverò sindaco”
… replica tiepidamente Wahlberg che non sa ancora - ingenuo! - che un politico corrotto e bavoso di potere non è mai pago ed è disposto a tutto.
La vera natura del sindaco Crowe non nasce certo dal bisogno, ma dalla bramosia del possesso che inesorabilmente s’erge, con sguardo cinico e parole minacciose sbattute in faccia con cattiveria all’inesperto ex-poliziotto Wahlberg, che barcollante tenta di spodestarlo per l’inganno subìto:
- “Noi prendiamo perché possiamo. Prendiamo perché ci fa sentire bene”.
Da questo punto di vista, come ben rimarca Crowe … “la politica è l’arte del possibile!”.

Scheda:
Titolo originale: Broken City
Regia di Allen Hughes
Produzione Mark Wahlberg, Allen Hughes, Randall Emmett
Distribuzione 20th Century Fox
Sceneggiatura di Brian Tucker
Musiche di Atticus Ross, Leopold Ross, Claudia Sarne
Con Mark Wahlberg, Russell Crowe, Catherine Zeta-Jones, Jeffrey Wright, Barry Pepper, Kyle Chandler, Natalie Martinez, James Ransone, Justin Chambers, Alona Tal, Han Soto, Judd Lormand, Alex Kruz, James Rawlings, Griffin Dunne, Ambyr Childers, William Ragsdale, Michael Beach, Andrea Frankle, Catherine Kim Poon, Gregory Jbara, Sharon Angela, Chance Kelly.


ANDREA GIOSTRA
Fattitaliani

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