Museo Riso di Palermo, fino all'11 giugno in mostra le “Opere Grandi” di Turi Simeti. La recensione di Fattitaliani

Anche la Sicilia si accorge finalmente di Turi Simeti, pittore alcamese di nascita, romano e poi milanese d’adozione nel suo girovagare artistico transnazionale dagli anni ’50 in poi.
Prossimo ai novant’anni, apprezzato in tutto il mondo, ma bistrattato e scarsamente considerato per la sua Opera in Sicilia, così come avviene in questa terra da sempre con i suoi migliori artisti ed intellettuali! Ma rispetto a questo, i lettori potranno informarsi nei siti ufficiali dell’artista di origini siciliane. Le opere esposte al Museo di piazza Bologni, esattamente al civico 365 dell’antica via del Cassaro di Palermo che incrocia i Quattro Canti, sono un omaggio al successo e al riconoscimento planetario dell’arte di Simeti, in particolare le caratteristiche forme ovali che alterano visivamente la linearità della tela e che di fatto rappresentano il “distintivo” artistico dell’artista alcamese. È possibile che oggi non tutti i visitatori della mostra riconoscano e apprezzino nei quadri dell’artista la rivoluzione concettuale e artistica che dalla fine degli anni ’70 lo hanno reso celebre nel mondo dell’arte visiva internazionale. Resta il fatto che il riduzionismo visivo di matrice simetina ha una peculiarità e un’eleganza visiva sovversiva e interessante, e da questo punto di vista l’attenzione dedicata dalla Regione e dal Polo Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea all’Opera di Turi Simeti è certamente apprezzabile e condivisibile.
Andrea Giostra
Fattitaliani

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