Il
valore del prezioso lavoro sul fiammingo Hieronymus
Bosch (1450-1516)
di Enrico
Malizia,
non è certamente qualificato dal solo riconoscimento della più alta
carica dello stato italiano con l’importante patrocinio della
Presidenza della Repubblica Italiana, così come di altri importanti
patrocini e riconoscimenti istituzionali ricevuti dal saggio del
quale stiamo scrivendo. Questi rappresentano soltanto un dovuto
sugello ad un’analisi puntigliosa, competente, profonda, colta,
intelligente, perspicace di uno dei più grandi scienziati e
intellettuali viventi del nostro Paese.
Sono
sempre stato appassionato di Bosch e delle sue inquietanti,
impressionanti, innovative e prefreudiane Opere pittoriche. Bosch,
come tutti i suoi ammiratori sapranno, è stato uno straordinario
genio pittorico, innovatore, precursore e rivoluzionario, se solo
immaginiamo (non potendo fare altro!) il periodo storico nel quale
visse e produsse una quantità di lavori illuminanti e folgoranti: Il
tardo medioevo europeo!
Il
saggio di Enrico Malizia è un’interessante biografia romanzata del
grande pittore olandese, ma insieme è un saggio acuto e rivelatore
della rivoluzione intellettuale, prima che pittorica, che Hieronymus
concepì con le sue Opere, che influenzarono fortemente grandissimi
scienziati e artisti di tutto il modo di allora e dei secoli
successivi: Basti citare solo alcuni grandissimi quali Erasmo
da Rotterdam, Martin Luther, Sebastian Brandt, Sigmund Freud,
Salvator Dalì.
Di
fatto la pittura di Bosch rappresentò un fortissimo attacco alla
cultura medioevale dominante del suo tempo, di matrice fortemente e
ottusamente religiosa ed evocativa, sottomessa ad un presunto potere
spirituale più che razionale e scientifico, nell’accezione delle
scienze esatte che subentrarono di lì a qualche secolo dopo con
l’illuminismo europeo nel quale fu il coraggio nel far uso della
propria intelligenza lo strumento prioritario per migliorare il mondo
e la vita dell’uomo su questo pianeta.
Il
saggio di Malizia, con perizia descrittiva e di ricerca storica e
biografica molto attenta, mette in luce una serie di meta-messaggi
che l’opera di Bosch nascondono sotto la superficie della pittura
ipnotizzante delle sue opere. Gli aspetti su cui si sofferma Malizia
sono quelli relativi alla stregoneria, alla magia, all’alchimia e
al simbolismo del XVI secolo europeo che lo forgiarono culturalmente
ed intellettualmente conducendolo a creare e realizzare le opere
delle quali stiamo scrivendo. Sono certamene degli ingredienti di
lettura dell’opera di Hieronymus interessanti e rivelatori della
pulsione artistica del grande maestro nord-europeo, amato follemente
per la sua arte dal colto e intellettualmente curioso re
Filippo II di Spagna
che acquistò tantissime delle opere di Bosch. È questo il motivo
per il quale oggi il Museo
Nacional del Prado
è la pinacoteca che possiede il maggior numero di opere del genio
fiammingo. E questo appare un motivo di curiosità in più per
leggere il saggio di Malizia che brillantemente apre una finestra che
illumina di nuova luce rivelatrice l’opera visiva di uno dei più
grandi pittori e dei più grandi uomini di tutti i tempi.
ANDREA
GIOSTRA.
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Chi
fosse interessato ad approfondire la conoscenza dell’autore, Enrico
Malizia:
HIERONYMUS BOSCH SECONDO IL PROF. ENRICO MALIZIA SUO GRANDE ESTIMATORE: L'INTERVISTA DI FATTITALIANI