TEATRO TOR BELLA MONACA, L'1 E IL 2 APRILE IL DEBUTTO DI "MIA DOLCISSIMA CLARA" DI GIACOMO ZITO

Al Teatro Tor Bella Monaca approda in prima nazionale MIA DOLCISSIMA CLARA, l’atto unico di Giacomo Zito sull’ultima notte di Robert Schumann. Notturno fantastico per trio. 

Clara Wieck è interpretata da Chiara Di Stefano, Giordano Bonini è il dottor Franz Richarz,  e Giacomo Zito, che ne è anche autore e regista, veste i panni di Robert Schumann che, ormai vicino al trapasso, alterna sofferti spiragli di disperata lucidità al buio di una terrificante follia.
La musica è tutta di Robert Schumann, selezionata dal maestro Maurizio D’Alessandro, una produzione Arteidea Eventi e Servizi.
Liberamente tratto da  “Il Richiamo dell’Angelo”di Alessandro Zignani – Florestano Edizioni, lo spettacolo racconta  la morte di Robert Schumann - considerato uno dei più grandi compositori del Romanticismo - rimane avvolta nel mistero. Molti psichiatri hanno tentato le diagnosi più disparate: sifilide, schizofrenia, psicosi maniaco depressiva. Le cartelle cliniche furono fatte distruggere dai familiari dopo la sua morte, e ciò non fa che alimentarne il mistero. 
Ricoverato per più di due anni presso la clinica psichiatrica di Endenich, Schumann continua a indebolirsi, parla ormai a monosillabi. Clara, sua moglie, amorevolmente dedita a Robert fino al giorno del suo ricovero, mette in luce una sorprendente freddezza: per oltre due anni non va a trovarlo, e impedisce al marito di vedere i figli. Alla fine del luglio 1856 il dottor Franz Richarz, primario e proprietario della clinica, spedisce a Clara un telegramma: «Venga in fretta, se vuole trovare suo marito ancora vivo». Clara, figlia di Friedrich Wieck - il maestro di Schumann - e considerata dai coevi la più grande pianista d’Europa, accorre al capezzale del marito accompagnata dall’amico intimo Johannes Brahms. Schumann morirà il giorno dopo.
Come disse Berlioz, Schumann era un uomo «ossessionato dalla genialità».
Clara scrive che «nelle sue allucinazioni gli angeli gli volteggiano intorno, offrendogli le più gloriose rivelazioni, e tutto con una musica meravigliosa». Inoltre Schumann aveva coltivato la convinzione di essere abitato da altre identità: Eusebio e Florestano, nomi con cui spesso firmava i suoi scritti. Il 4 marzo 1854, dopo un controverso tentativo di suicidio (gettatosi nel Reno, sarebbe stato ripescato tempestivamente da alcuni marinai), Schumann venne ricoverato presso la clinica di Endenich. La qualità delle cure prestate a Schumann è assai discutibile. Inoltre era un famoso ipocondriaco: si raccontava che la sua stanza assomigliasse a una farmacia, e che assumesse molte sostanze, in particolare il mercurio, che potrebbe essere stato un co-fattore, insieme all’alcool, al tabacco e all’ipertensione, nel favorire una patologia cerebrale. Schumann era un forte bevitore anche perché aveva notato che l’alcool intensificava le allucinazioni acustiche che erano spesso alla base delle sue composizioni. Integrava l’alcool con caffeina e sigari forti per raggiungere uno stato di euforia emotiva e di aumentata sensibilità. Schumann fu dunque un uomo di sensibilità raffinata, ma con un’ambizione e una motivazione oltre i limiti della ragione. Nonostante la cattiva salute e i disturbi mentali, raggiunse attraverso la sua musica quel riconoscimento duraturo che aveva tanto bramato.
Clara, desiderosa di assumersi il ruolo di vestale artistica del marito e di preservarne la memoria futura, giunse al punto di distruggere la partitura della Terza sonata per violino e pianoforte e le Romanze per violoncello e pianoforte, perché - a suo dire - già guastate dal tarlo della follia. Fortunatamente è giunta fino a noi la partitura di quel meraviglioso lavoro che è il Concerto per violino, anch’esso nelle mire distruttive della Wieck.


Sabato ore 21- domenica ore 18







Teatro Tor Bella Monaca
via Bruno Cirino, all'angolo di viale Duilio Cambellotti con via di Tor Bella Monaca

Info e prenotazioni
Prenotazioni: tel 06 2010579 
Botteghino: feriali ore 18-21.30, festivi ore 15-18.30
Ufficio promozione: ore 10-13.30 e 14.30-19

Biglietti
Intero 10 euro
Ridotto 8 euro

Ufficio stampa
Brizzi comunicazione

Fattitaliani

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