Igort, Romics d’Oro al Festival Internazionale del Fumetto, Cinema, Animazione e Games

Igort, premiato con il Romics d’Oro all'edizione 2017 di Romics. Il fumettista e illustratore sardo ha partecipato al Festival Internazionale del Fumetto, Cinema, Animazione e Games, dove ha raccontato la sua carriera dalle origini agli ultimi successi americani. 

Igort lavora dalla fine degli anni Settanta come autore di fumetti, illustratore, saggista e musicista. Vive tra Parigi e la sua Sardegna. Alla fine anni Settanta alcune tra le sue prime storie appaiono sulla rivista "Il pinguino", da lui fondata, alla quale parteciperanno anche Giorgio Carpinteri, Lorenzo Mattotti, Daniele Brolli, Roberto Baldazzini. Nel corso degli anni Ottanta i suoi fumetti appaiono sulle pagine di molte riviste nazionali e internazionali tra cui "Linus", "Alter", "Frigidaire", "Metal Hurlant", "L'echo des Savanes", "Vanity", "The Face".
Nel 1983, insieme a Brolli, Carpinteri, Jori, Kramsky e Mattotti, è fondatore di Valvoline, un gruppo di autori che, ispirandosi alle pratiche delle avanguardie storiche, scombussola le regole del fumetto d'avventura tradizionale. I suoi lavori arrivano in America e Giappone. Nella seconda metà degli anni Ottanta fonda numerose riviste tra le quali  "Dolce vita", "Fuego", "Due", "Black". Le sue opere sono regolarmente pubblicate in Francia e in numerosi altri paesi.
Dagli anni Novanta pubblica regolarmente in Giappone creando la serie "Amore", ambientata in Sicilia, e "Yuri", entrambe edite dalla casa editrice Kodansha.
Si trasferisce a Tokyo. La sua attività si estende, partecipa a edizioni speciali delle prestigiosa Magazine House Tokyo, Hon Hon Do e altre. Nel 1987 il musicista premio oscar Ryuichi Sakamoto lo chiama per una collaborazione: una storia scritta a quattro mani che esce in Giappone e Italia.
Nel 2000 fonda e dirige la casa editrice Coconino Press, casa editrice che ha fatto conoscere in Italia i capolavori internazionali del romanzo a fumetti. Nel 2002 vede la luce “5 è il numero perfetto”(Coconino Press), noir napoletano che esce simultaneamente in 6 paesi e vince l'anno successivo il premio come libro dell'anno alla Fiera del libro di Francoforte. Farà seguito “Fats Waller” (Coconino Press), biografia immaginifica di uno dei musicisti Jazz più popolari degli anni Trenta, in collaborazione con lo scrittore argentino e grande sceneggiatore, Carlos Sampayo. Trasferitosi a Parigi comincia la serie Baobab che esce simultaneamente in Italia, Francia, Spagna, Olanda, Germania e Stati Uniti. Nel 2010, dopo una lunga residenza, tra Ucraina, Russia e Siberia Igort scrive e disegna Quaderni Ucraini (Strade Blu - Mondadori). Nel 2011 esce "Quaderni russi"(Strade Blu - Mondadori), un reportage disegnato sulla tracce della giornalista russa Anna Stepanovna Politkovskaja. Nel 2015 esce “Quaderni giapponesi”, un memoir a fumetti del suo periodo giapponese e di grande successo in Europa. Nel 2016 esce "My Generation", un memoir autobiografico e racconto generazionale edito da Chiarelettere. 

Il suo lavoro di esplorazione saggistica e documentaristica attraverso il linguaggio del graphic novel è giunto anche in America. I “Quaderni Ucraini” e “Quaderni russi” sono stati pubblicati da Simon & Schuster, uno dei più grandi editori americani e sono arrivati – cosa mai accaduta ad un autore italiano- nella Top Ten della prestigiosa New York Times Review of Books.
I “Quaderni Giapponesi”, dopo il successo europeo (sono attualmente in nomination anche al Salone di Barcellona) saranno pubblicati a maggio da Chronicle Books, uno degli editori più blasonati per i libri illustrati, che inaugurano con Igort il dipartimento graphic novel.
Nel 2017 comincerà le pubblicazioni Oblomov, casa editrice specializzata in graphic novel e letteratura. 
Il suo romanzo a fumetti "5 è il numero perfetto" sta per diventare un film. Frattanto lavora alla serie Baobab, scrive opere di narrativa e sceneggiature per il cinema. 
Romics celebra Igort con l’assegnazione del Romics D’Oro: Premio conferito ai grandi Maestri internazionali del fumetto e dell’animazione nella giornata conclusiva del Festival.
Foto di Gaia Ol
Fattitaliani

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