In
una parola: Bellissimo! È questo che mi viene di scrive
immediatamente dopo aver visto questo racconto poetico, neorealista,
contemporaneo, dal sapore amaro e dolce insieme!
Gli
aggettivi sarebbe sprecati per chi ama il genere
commedia-drammatico-impegnato perché è un film da vedere, da
gustare, da assaporare, che fa sorridere ed emozionare, che ti fa
battere il cuore aritmicamente e scendere le lacrime senza che te ne
accorgi, che ti catapulta in una dimensione empatica nella quale ti
ritrovi imprigionato fino allo scorrere dei titoli di coda. Ecco
cos’è emozionalmente questo film! E da questa prospettiva è
certamente da non perdere!
La
sceneggiatura di Hugo
Gélin
e di Mathieu
Oullion
è da veri grandi artisti della settima Arte. La regia dello stesso
Hugo Gélin è eccellente. Ma il vero “mattatore” del film rimane
il bravissimo Omar
Sy,
ormai noto in tutto il mondo per la struggente e coinvolgente
interpretazione in uno dei film francesi più belli degli ultimi
vent’anni: “Quasi
amici”
del 2011,
con la splendida regia di Olivier
Nakache
e Eric
Toledano,
e la straordinaria sceneggiatura degli stessi registi.
È
con “Quasi
amici”
che Omar Sy diventa l’attore contemporaneo più amato di Francia;
il film francese è il più visto di sempre in tutto il mondo. Ed è
dopo questa pellicola che Omar Sy viene chiamato dal grande cinema
hollywoodiano divenendone una vera stella ed interpretando ruoli
importanti in diversi lungometraggi di produzione statunitense.
“Famiglia
all’improvviso”,
titolo originale “Demain
tout commence”
(“Domani tutto comincia” … che c’azzecca con la traduzione
della distribuzione italiana in “Famiglia
all’improvviso”?
Non si capisce proprio questa strana abitudine delle case di
distribuzione italiane di stravolgere i titoli! Pessima abitudine del
provincialismo cinematografico italico!), racconta la storia di
Samuel
(Omar Sy) che vive una vita spensierata, piena di divertimento e di
belle donne nell’accogliente e incantevole Francia del sud, al
servizio di Samantha,
una ricca donna che l’ha cresciuto e lo ama come un figlio,
interpretata dalla bravissima e ancora bellissima star francese
Clémentine
Célarié.
Samuel
si ritrova tra le mani, senza rendersene completamente conto, la
piccola Gloria
(Gloria
Colston)
abbandonata dalla mamma (Clémence
Poésy)
con la quale aveva avuto, l’estate precedente, una relazione
occasionale della quale non rimane traccia nella sua memoria
subitanea!
È
da quel momento che Samuel si vede costretto ad allevare una bimba
bellissima e sempre sorridente e felice, da padre inesperto ma sempre
affettuoso e amorevole fino all’inverosimile.
La
narrazione filmica sviluppa quindi una serie di temi assai importanti
e contemporanei che molte coppie in crisi nella realtà si vedono
costretti a sperimentare ed affrontare non sempre preparati e con
l’interesse rivolto alla cura e alla tutela affettiva dei figli;
l’amore infinito di un padre nei confronti della figlia; le
difficoltà quotidiane da superare per garantire un benessere e una
cura attenta e fatta di gioie e spensieratezza; la malattia che
talvolta costringe i genitori a vedere le cose da una prospettiva
drammatica e dura; l’uso cinico ed egoistico dei figli per un
interesse narcisistico che non tiene conto che la propria prole va
tutelata sopra ogni cosa; l’odio e l’amore; la preoccupazione e
la felicità, la gioia e il dolore; la vita vissuta e il ricordo; la
coppia genitoriale eterosessuale e/o omosessuale; la famiglia
genetica e quella biologica; la vita della quotidianità delle
persone comuni, insomma, fatta di fatica, dolore e spruzzi repentini
di felicità!
Il
finale è sorprendente, emozionante e bellissimo insieme … e
certamente non lo racconteremo in queste poche righe, ma sarà un
elemento di curiosità in più per il lettore di questa recensione
perché vada al cinema per vedere quest’ultimo capolavoro francese!
ANDREA
GIOSTRA.
https://business.facebook.com/AndreaGiostraFilm/?business_id=1569737553326223
.