La Biblioteca Vaticana nel '700 nel volume di Barbara Jatta "un libro di grande impegno e di lunga lena"

E’ dedicato al Settecento il quarto volume della storia della Biblioteca Apostolica Vaticana, in corso di pubblicazione dal 2010. Il libro intitolato "La Biblioteca Apostolica e le arti nel secolo del Lumi" - curato dall’attuale direttore dei Musei Vaticani Barbara Jatta, con il contributo di una ventina di studiosi - pone l’accento sulle acquisizioni della Biblioteca in un secolo difficile per la storia della Chiesa. Il servizio di Michele Raviart: 

“Accrescere lo splendore di Roma e testimoniare la verità della religione cattolica”. Il testo, in latino, si legge in una lapide del 1756 all’ingresso del Museo sacro voluto da Papa Benedetto XIV Lambertini come parte integrante della Biblioteca Vaticana. Reperti risalenti alle prime catacombe di Roma, che insieme alle collezioni etrusche e romane del Museo sacro istituito dal successore Clemente XIII renderanno la Biblioteca una delle tappe obbligate del “Viaggio in Italia” delle elitès culturali europee. Spiega uno dei collaboratori del volume, il prof. Antonio Paolucci:

“Il Settecento, un secolo delicato e difficile per la Chiesa. Ciononostante, la Biblioteca si arricchisce sempre di più, diventa un riferimento irrinunciabile per la cultura internazionale. Si arricchisce di nuove donazioni, crescono i Musei della Biblioteca. Tutto questo è raccontato nel libro. Un libro di grande impegno e di lunga lena. Quasi cinquecento pagine a stampa, un importante corredo iconografico, un apparato sterminato di note. D’altra parte non ci si aspetterebbe di meno dalla Biblioteca Apostolica in un secolo di grande importanza come il Settecento”.

Il Settecento è stato anche per la Chiesa il secolo dell’Illuminismo. Da un lato la filosofia e l’introduzione del metodo scientifico per l’analisi dei documenti attraverso l’accettazione critica della fonti, dall’altro il periodo rivoluzionario, culminato con la morte in esilio in Francia di Papa Pio VI Braschi. Mons. Jean-Louis Bruguès, bibliotecario e archivista di Santa Romana Chiesa:

“Il secolo coperto è il secolo più interessante e il più difficile allo stesso tempo: all’inizio del secolo, il carattere brillante della società occidentale, e alla fine la rivoluzione. Il libro racconta l’apertura della Biblioteca alla modernità; l’Illuminismo; e allo stesso tempo la perdita di tanti documenti e libri, che sono passati in mano francese”.

Per la curatrice del volume, la dottoressa Barbara Jatta, da pochi mesi alla guida dei Musei Vaticani, il libro riveste un significato particolare, avendo ricoperto il ruolo di responsabile del Gabinetto delle Stampe della Biblioteca Apostolica Vaticana, acquisito proprio nel Settecento:

“Io ho iniziato a lavorare in Biblioteca nel 1996. I Musei della Biblioteca erano ancora della Biblioteca; sono passati il 31 dicembre 1999 alla gestione dei Musei Vaticani. Quindi, adesso mi ritrovo in qualche modo a dirigere dei Musei che erano della Biblioteca in quanto direttore dei Musei Vaticani. È un bellissimo passaggio: abbiamo aperto le porte tra la Biblioteca e i Musei, che erano chiuse dal 1999, e penso che saranno sempre più aperte queste porte! Quindi questo è il segnale che si dà”. Michele Raviart, Radio Vaticana, Radiogiornale del 29 marzo 2017.
Fattitaliani

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