Se è di plastica non scopa bene

Leggo sul Corriere.it del caso che ha avvio nel 2012, quando a Roma l’amministrazione Alemanno era alla fine del mandato contrassegnato dalla Parentopoli che aveva puntato il dito sulle municipalizzate (più di 800 assunzioni “di favore”).
L’AMA, l’azienda che gestisce i rifiuti, bandì una gara per l’acquisto di una bella quantità di scope necessarie agli scopamenti capitolini. La gara si chiuse ai primi del 2013 con l’aggiudicazione di tutto il fabbisogno a un ditta piemontese. Nessuno partecipò alla gara per le scope di vecchio tipo, di erica, messe a base d’asta a 2,70 euro ciascuna; la ditta in questione ottenne invece l’appalto sia per le scope in plastica (14.000 pezzi a più di 14 euro l’una) che per altri attrezzi.
Dopo qualche anno di scopate gli addetti ai lavori lamentano che il cambio dall’attrezzo “naturale” a quello di plastica è stato un disastro: l’aggeggio costa sei volte di più ma dura di meno perché si ovalizza. E i sindacati si chiedono se non sarebbe stato meglio provare le nuove scope prima di fare l’investimento. Sempre secondo il Corriere.it, fra i sindacati serpeggerebbe persino il dubbio che “la base d’asta per le scope d’erica fu troppo bassa, tale da non invogliare nessuno a concorrere”. 
Io ovviamente non mi sono fatto una opinione, ma il caso, per il quale propongo il nome “Ammazza che ramazza” potrebbe forse spiegare perché Alemanno non riuscì a fare pulizia al Comune di Roma.
Aveva la ramazza di plastica.  
Carlo Barbieri
Carlo Barbieri è uno scrittore nato a Palermo. Ha vissuto a Palermo, Catania, Teheran, il Cairo e adesso fa la spola fra Roma e la Sicilia. Un “Siciliano d’alto mare” secondo la definizione di Nisticò che piace a Camilleri, ma “con una lunga gomena che lo ha sempre tenuto legato alla sua terra”, come precisa lo stesso Barbieri. Scrive su Fattitaliani, NitroNews, Il Fatto Bresciano, QLnews, Sicilia Journal e Malgrado Tutto, testata su cui hanno scritto Sciascia, Bufalino e Camilleri. Ha scritto fra l’altro “Pilipintò-Racconti da bagno per Siciliani e non”, i gialli “La pietra al collo” (Todaro Editore, ripubblicato da IlSole24Ore) e “Il morto con la zebiba” (candidato al premio Scerbanenco) e “Uno sì e uno no”, una raccolta di racconti pubblicata da D. Flaccovio Editore. Suoi scritti sono stati premiati alla VI edizione del Premio Internazionale Città di Cattolica, al IV Premio di letteratura umoristica Umberto Domina e alla VII edizione del Premio Città di Sassari e al Premio Città di Torino. I suoi libri sono reperibili anche online, in cartaceo ed ebook, su LaFeltrinelli.it e altri store.
Fattitaliani

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