Roma, Street art di Andrew Pisacane detto Gaia a Capannelle per salvare il Reginal Hotel

Prendi un albergo che una holding vuole chiudere aggiungici un’opera d’arte e l’hotel è salvo. Succede a Roma: oggi in zona Capannelle, sull’Appia antica, domani sull’Aurelia Antica.
La lungimiranza è di Norberto D’Alessandro, ad di Reginal srl, che sta salvando due alberghi della holding Finecom. Alla stampa D’Alessandro ha presentato il ciclo pittorico Mobility dello street artist Andrew Pisacane detto Gaia che ha affrescato l’intera struttura del Reginal Hotel Capannelle. È l’orizzonte internazionale dei galleristi della 999 Contemporary Stefano Antonelli e Francesca Mezzano ad aver suggerito di puntare su Gaia che a Roma ha già avuto molte committenze, tra le quali la stazione metro Garbatella, il lotto 1 di Tor Marancia nell’ambito del progetto Big City Life e una storia della via Ostiense collocata vicino alla stazione metro San Paolo.
L’artista statunitense, che la rivista Forbes ha definito uno tra i 30 degli “under 30” americani che cambierà il futuro del nostro immaginario, ha già prestato la sua mano alla valorizzazione degli hotel (ha lavorato, tra l’altro, per il Four Seasons e ora si sta cimentando in un ambizioso progetto alberghiero a New York). A Capannelle in 5 giorni di lavoro ha decorato 646 mq di superficie con circa 500 litri di pittura. In tutto ha dato vita a tre grandi composizioni pittoriche che richiamano la via Appia con Spartaco, l’acquedotto Claudio e Goethe, in un gioco di rimandi di come l’arte romana viene vista agli occhi degli stranieri. Gli archeologi Giuliana Galli e Riccardo Frontoni avrebbero voluto ci fossero riferimenti anche alla villa dei Quintili nel ciclo pittorico, ma l’interesse di incrementare il turismo su quel tratto di Appia tra appunto la villa dei Quintili e l’acquedotto Claudio è tale che la Reginal srl sta studiando pacchetti turistici per convogliare l’interesse per entrambi i luoghi archeologici (in particolare va detto che nella villa Quintili è stato ritrovato il pavimento mosaicato della villa di Commodo ed il teatro). In conferenza stampa Marta Bonafoni, del Consiglio Regionale del Lazio, ha messo in evidenza come tali iniziative sono un punto d’incontro virtuoso tra pubblico e privato, contro un turismo mordi e fuggi in una Roma che ha permanenze medie del turista di due giorni e mezzo. Una strada quella intrapresa dalla Reginal srl che va valorizzata secondo la Federalberghi e che può segnare un punto di svolta in questo periodo di crisi. L’opera ha avuto anche il plauso del quartiere Capannelle. Don Jess Marano, originario delle lontane Filippine, ma da 30 anni nella diocesi di Roma e da tre nel quartiere, saluta l’iniziativa come apportatrice di lavoro, turismo e cultura.
Un pensiero condiviso dalle persone della zona che hanno incontrato Gaia prima che intraprendesse il suo ciclo pittorico. È nel loro incontro, infatti, oltre che da un viaggio nell’unico bus pubblico con cui si giunge dal centro di Roma all’hotel, che è nato il ciclo pittorico Mobility che parlando di Spartaco, il gladiatore che spezzò le catene, le ha rappresentate in piena libertà. “Nessun committente avrebbe mai permesso la rappresentazione delle catene, qui è accaduto”, ha osservato Stefano Antonelli. Appuntamento tra poche settimane per l’inaugurazione della street art all’Hotel Aurelia Antica di via Degli Aldobrandeschi. Ornella Petrucci.
Fattitaliani

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