Libri, Elisabetta Cametti presenta "Caino" a Fattitaliani. L'intervista: "di fronte all’intelligenza del male non c’è scampo"


Da oggi in libreria il nuovo thriller di Elisabetta Cametti "CAINO" - ed. Cairo. Stasera a Milano la prima presentazione del romanzo (€18,90- 480 pp): alle 18.30 appuntamento al Mondadori Megastore di via Marghera. A un anno dal lancio de “Il Regista”,  l’autrice propone il secondo capitolo della serie 29, che ha come protagonista la fotoreporter Veronika Evans.

Veronika da New York vola in Italia, a Venezia, dove l’orrore degli omicidi si confonde con la meraviglia dell’arte. Tra Esposizione internazionale e Biennale il mondo dell’arte entra per la prima volta nella Serie e mostra come la passione può trasformare la mente umana, e spingerla oltre ogni limite. Paura della morte e desiderio di immortalità si mescolano in un crescendo di intrecci, attentati e minacce, che incolleranno il lettore alle pagine. In “CAINO” è ancora protagonista il numero 29 - simbolico e ricorrente negli omicidi seriali - che questa volta rappresenta una data. Fattitaliani ha intervistato Elisabetta Cametti.
L'incipit di "Caino" immerge subito in un'atmosfera che ti inquieta ma che allo stesso tempo ti dà voglia di continuare... quanto è importante un buon inizio per un thriller?
L’incipit è fondamentale per qualsiasi romanzo. Le prime righe hanno il compito di catturare il lettore, ma saranno la trama e i personaggi a tenerlo legato fino alla fine. E le ultime pagine devono saper tirare le fila con un colpo di scena, per prolungare il più possibile il sapore della storia nella mente di chi legge.
Di solito, nei saggi l'introduzione si fa all'ultimo. Accade anche per un prologo di un libro?
Quando inizio a scrivere un romanzo, ho già in testa la trama e il suo sviluppo narrativo, quindi il prologo è la prima parte che metto nero su bianco.
Il titolo "Caino" ben si presta a una storia del genere... possiamo spiegare il legame con i fatti del romanzo?
Di solito, il killer non identificato viene definito “Ignoto 1”. Nel mio romanzo, Fisher, il capo del Detective Bureau del NYPD, lo chiama “Caino”, perché nella Bibbia rappresenta il primo assassino della storia, colui che non si è mai pentito. L’uomo nel cui sangue scorre il veleno iniettato a Eva dal serpente e che ha generato una dinastia di violenti.
Un altro difficile caso per Veronika Evans...
Caino è uno dei due serial killer protagonisti della nuova avventura di Veronika Evans, discussa fotoreporter delle nobili cause che abbiamo già conosciuto ne Il Regista.
Veronika non vuole più saperne di collaborare con la polizia: ha ancora negli occhi la scia di sangue dell’ultima indagine e l’orrore della verità nel cuore. Per rimettere insieme i pezzi, è volata in Groenlandia a documentare la silenziosa mattanza delle foche, ma il passato la raggiunge anche dall’altra parte del mondo. Fisher ha bisogno di lei a New York: sotto i leoni di pietra della Public Library è stato rinvenuto il cadavere di una donna. Seduta, truccata, in abito da sera: una scena del crimine che sembra un’installazione contemporanea. Sono i giorni della 35esima Esposizione Internazionale di Arte Moderna, in cui si festeggia il gemellaggio artistico tra New York e la Biennale di Venezia. Nella schiera di artisti famosi, uno si è trasformato in killer per realizzare un capolavoro senza precedenti. Firma gli omicidi con degli enigmi che conducono a un altro serial killer, dietro le sbarre di un carcere di massima sicurezza in attesa di essere giustiziato. Ma pronto a mettere in atto la propria vendetta.
Due assassini, due modus operandi. Un solo legame: una donna scomparsa a Londra da oltre un decennio.
Quando il quadro indiziario sembra delinearsi, tra le pieghe della strategia omicida spunta la vera minaccia: un piano criminale più esteso, che somma moventi differenti e coinvolge altri killer. Follower. Uniti dallo stesso passato e determinati a fare in modo che il 29 diventi una data da ricordare. A New York, in Virginia e a Venezia. Perché è il giorno dell’esecuzione, della vendetta. Della strage.
Veronika vede e osserva delle cose orribili: quale riflessione c'è al di là di quello che vede?
La riflessione è il messaggio che ho voluto passare con questo romanzo: di fronte all’intelligenza del male non c’è scampo.
Di libro in libro nota un'evoluzione continua nella fase di organizzazione e scrittura?
Sì, soprattutto nella scrittura. Con il tempo ho imparato a scrivere in modo più diretto, asciutto. A eliminare ciò che è superfluo alla narrazione, per permettere al lettore di concentrarsi solo sul cuore della storia.
Elisabetta Cametti che fobie ha, quali sono le cose che la spaventano di più?
La crudeltà umana. Il continuo studio e approfondimento dei casi di cronaca, per parlarne come opinionista a Mattino 5 e per rispondere alle domande dei lettori nella mia rubrica Giallo e Nero sul settimanale Nuovo, mi ha fatto capire che l’unica cosa da temere veramente è la violenza che sa raggiungere l’essere umano. Femminicidi, omicidi, sevizie, abusi psicologici ci trovano sempre indifesi.
Leggere "Caino" potrebbe aiutare alcuni lettori a esorcizzare paure ataviche?
Caino si ispira ai casi di cronaca più terribili di questi ultimi anni. È il frutto di uno studio approfondito della criminologia moderna e della mente umana. L’obiettivo è mostrare al lettore le diverse facce dell’uomo, e cosa si può arrivare a fare per passione, amore, ambizione. Perché alla forza di volontà e alla follia non c’è limite. Nel bene e nel male. Giovanni Zambito.
©Riproduzione riservata

L’AUTRICE
Elisabetta Cametti, classe 1970, con una laurea in Economia e Commercio in Bocconi, da vent’anni si occupa di editoria e lavora tra Milano e Londra.
Caino è il secondo romanzo della Serie 29, inaugurata dal successo de Il regista (Cairo 2015).
Nel 2013 ha pubblicato K - I guardiani della storia, il suo thriller di esordio e bestseller internazionale. K - Nel mare del tempo, secondo romanzo della Saga di K, è stato pubblicato nel 2014.
La stampa l’ha definita “la signora del thriller italiano” e la sua protagonista Katherine Sinclaire è stata battezzata “il contraltare femminile di Robert Langdon, l’eroe dei romanzi di Dan Brown”.
Elisabetta è ospite fissa su Canale 5, nel programma Mattino Cinque, come opinionista sui casi di cronaca. Ed è responsabile della rubrica “Giallo&Nero” del settimanale Nuovo. I suoi libri sono stati pubblicati in 12 paesi.

www.elisabettacametti.com
www.facebook.com/ElisabettaCametti
www.cairoeditore.it/libri

Fattitaliani

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