La7, Giovanni Minoli torna in tv con "Faccia a faccia" dal 6 novembre ogni domenica

Intuito e capacità d’innovazione sono le qualità vincenti di Giovanni Minoli su cui punta La7 che lo ha messo in squadra dal 6 novembre ogni domenica alle 20.35 per raccogliere il traino lungo una settimana di Lilli Gruber e il suo “Otto e mezzo”.
Si chiamerà “Faccia a faccia”, un titolo che piace ai vertici della Rete e un po’ meno a Minoli, che dei 45 minuti di programma dedicherà lo spazio più ampio appunto ad un “faccia a faccia”. Nessun nome sul primo ospite. Deciderà sulla scia dell’attualità (e saranno interviste in diretta, o quasi…, a seconda della disponibilità dell’ospite). Attualità forte, con uno strillo e una sorta di sondaggio, aprirà il programma. Seguirà il “faccia a faccia”, che Minoli considera un format “nuovo nella sua continuità, di una freschezza autentica”, testato anche nella sua “radiovisione” che continua su Radio24. Poi si tratterà un “caso di storia”, un approfondimento per capire l’oggi. Si partirà dal caso Ambrosoli. Infine ci saranno quelle che Minoli ritiene due “chicche”: l’intervento di Pietrangelo Buttafuoco in un non meglio identificato “editoriale illustrato” (“è un talento straordinario se scrive sul Foglio e sul Fatto”, dice di lui Minoli); e la sigla di coda affidata ogni volta a “Sora Cesira”. “Ho una squadra di persone che conosco bene e di cui conosco il valore”, dice Minoli che alla regia ha scelto Andrea Bevilacqua, assistente di Sergio Spina a “Mixer”. Minoli torna così in tv dopo tre anni dalla chiusura di “La storia siamo noi” con cui nel 2012 aveva vinto l’Oscar mondiale per il miglior progetto di divulgazione storica. “Non ci siamo capiti con Gubitosi. A riguardo sono sereno come lo ero allora”, commenta Minoli che sul rinnovo della concessione di servizio pubblico alla Rai promuove la possibilità di mettere in palio tra diversi privati che presentano progetti di servizio pubblico una quota parte del canone riscosso, “spingerebbe a migliorare la qualità dell’offerta televisiva generale – dice-, spingerebbe la Rai a migliorarsi”. In merito ricorda la sua intervista al direttore generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto che fu chiaro su due punti: “la Rai deve meritarsi il canone” e un palinsesto “educativo, culturale e meritocratico” le qualità richieste dal mandato ricevuto. In quest’ottica, “La7 – sottolinea Minoli – fa servizio al pubblico”. Una qualità riconosciuta dal pubblico televisivo visto che La7 è l’unica rete generalista in crescita in questi mesi (si parla di un 15% in prime time, con un primato di 12 ore d’informazione e di maggior diretta in prima serata). “Prima dell’estate abbiamo lanciato prodotti e contenuti nuovi per far arrivare pubblico nuovo con una tv sempre accesa – dice Fabrizio Salini, direttore della rete La7 -. ‘Faccia a faccia’ è un nuovo programma, che andrà di domenica alle 20.35 circa in una fascia di prestigio”. Una fascia “stimolante. Mi aspetto dei risultati nel tempo. Fazio (con ‘Che tempo che fa’ su Rai3, ndr) ha una corazzata consolidata nel tempo. Sarà una sorta di Davide e Golia e forse saremo lì con Cairo (patron di La7, ndr) a discutere del più 0,1% (di share, ndr)”, dice Minoli. Un commento su #cartabianca al via su Rai3 lunedì 7 novembre alle 18.25 condotto da Bianca Berlinguer che ha lavorato diversi anni con Minoli? “Le faccio tanti auguri. È una fascia difficile. Ha condotto per tanto tempo il tg, potrebbe sembrare un ‘pre-telegiornale’. Spero sia riuscita a mettere su una squadra che sia all’altezza della situazione”, risponde Minoli.
Ornella Petrucci

Fattitaliani

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