Invischiato
nel traffico tumultulento palermitano
(il neologismo è mio: servitevene pure), mi viene da pensare che la
mia città usi il trucco del traffico per darsi le arie da
metropoli.
In sostanza, visto che tendiamo ormai a misurare le
distanze in tempo di percorrenza anziché in chilometri, lei si
è inventata un traffico bestiale
che dilata le distanze e danno l’illusione di vivere in un città
grandissima. Secondo me si è ispirata al Cairo. E da regista
consumata, completa la sceneggiatura cairota con abusivi autorizzati
“di fatto” di tutti i tipi: lavavetri che operano in sciami
organizzati; fruttivendoli che inondano marciapiedi e strade di
cassette di frutta che non si capisce, da un veloce calcolo di
cubature, come possano essere ricoverate di notte nel microscopico
negozio; parcheggiatori “Dottore ci su’ i strisci blu ma tantu
iddi
‘un passanu” - loro sì con ogni probabilità veramente
autorizzati, ma
non dalle autorità ufficiali.
Davanti
a me una moto ape, o meglio, una “motolapa” o semplicemente
“lapa”
come la chiamano tutti i siciliani, quasi non si vede sotto un intero
supermercato, che dico, una montagna di detersivi, scope, secchi e
strofinacci.
Accendo
la radio.
“...kann
arrestato a New York con l’accusa di avere simulato un sequestro
allo scopo di ottenere diecimila euro dalla sua famiglia. Secondo il
New York Daily News...”
La
montagna di detersivi su ruotine ha uno scarto improvviso e un
mastrolindo,
rotolando e rimbalzando come il tipico masso che viene
quotidianamante giù da Monte Pellegrino, mi costringe a una frenata
improvvisa che provoca alle mie spalle un’altra frenata
accompagnata da una clacksonata.
Una
frazione di secondo dopo pianta i freni anche la motolapa, e dalla
vetta un intero cato
di Viakal prende la via della valle
e si sfracella sulla strada evitando per un pelo la macchina accanto.
Metto
la freccia per superare, ma se fino a un istante prima ci si muoveva
a singhiozzo, adesso si è improvvisamente bloccato tutto. Dopo un
po’ scatta il primo clackson, e in un istante è un frastuono
infernale. Passano due, tre, cinque minuti. Ci sarà un incidente.
Esco dall’auto e cerco di capire cosa stia succedendo. Il
proprietario della lapa, un individuo enorme che quando è riuscito a
disincastrarsi dalla cabina deve avere fatto il rumore di un tappo di
spumante, ha smontato il carterino e sta trafficando con cacciavite e
pinze. Evidentemente approfitta dello stop per controllare
qualche cosa. Salgo sul predellino della mia auto per vedere meglio
e... sorpresa: più avanti la strada è libera! A bloccare il
traffico, pochi metri davanti a noi, ci sono altre due motolape
affiancate, una
carica di cassette di mandarini a 0,99 Euro e l’altra di pesce
fresco nel senso di appena scongelato.
Dei due conducenti, uno gira attorno al suo veicolo grattandosi la
testa, incurante degli strombazzamenti e l’altro cerca di
spostare il suo ai margini della strada con l’aiuto di due
passanti.
Sembra
che le tre lape si siano bloccate contemporaneamente.
Strano.
Decido
di seguire l’esempio dei volenterosi della lapa numero tre, e
con l’aiuto del proprietario e di due robusti picciottonazzi
materializzatisi
sulla scena riesco a spostare la lapa inchiodata.
Torno
in macchina. Finalmente ci si muove.
Più
avanti, ai margini della strada, un’altra lapa in difficoltà che
il proprietario cerca di mettere in moto nonostante la batteria sia
ormai chiaramente in agonia.
Più
avanti un’altra lapa abbandonata, e poi un’altra ancora che il
proprietario cerca di convincere a ripartire un
po’ a maleparole
e un po’ a cavuci
‘ntà panza,
come usavano i contadini con i muli quando non esistevano né le lape
né gli animalisti.
Guardo
l’orologio.
Babbiando babbiando
è passata mezz’ora. Cambio emittente e becco un segnale orario
offerto da una casa di pannoloni, che poi non ho capito perché,
forse a una certa età si fa la pipì a orari precisi e prestabiliti.
Vediamo se riesco a sentirmi un giornale radio, che fra ISIS, sbarchi
di migranti, nuovi presidenti e referendum non si sa come ci andrà a
finire.
E
arriva la prima notizia, ovviamente la più importante.
“Lapo
Elkann arrestato a New York per avere simulato un sequestro a scopo
di estorsione. Secondo la polizia americana lo avrebbe fatto per
ottenere dalla famiglia diecimila euro che doveva restituire alla
trans con cui aveva trascorso due giorni nel suo appartamento”.
Elkann.
Che
a Roma hanno soprannominato Er Canna.
Un’altra
lapa ferma ai bordi della strada...
...
e finalmente capisco.
È
una protesta.
Le
lape ci stanno dicendo “o cambiate nome a lui, o lo cambiate a
noi. Noi ci facciamo uno scappamento così di lavoro dodici ore
al giorno, e non vorremmo che qualcuno pensasse che siamo parenti”.
Sono
arrivato a casa.
Totò mi aiuta a
parcheggiare. Niente soldi, lo pago una volta al mese, come gli altri
che abitano nel mio stabile. Tutti i mesi. Quando
è stato in galera veniva a riscuotere uno che diceva che era suo
parente,
con una cicatrice profonda su una guancia che ci si poteva seminare
dentro.
Allungo
la mano verso la borsa da lavoro.
Minchia
me l’hanno fottuta quando sono sceso per spostare la lapa.
Carlo
Barbieri
Carlo Barbieri è uno scrittore nato a Palermo. Ha vissuto a Palermo, Catania, Teheran, il Cairo e adesso fa la spola fra Roma e la Sicilia. Un “Siciliano d’alto mare” secondo la definizione di Nisticò che piace a Camilleri, ma “con una lunga gomena che lo ha sempre tenuto legato alla sua terra”, come precisa lo stesso Barbieri. Scrive su Fattitaliani, NitroNews, Il Fatto Bresciano, QLnews, Sicilia Journal e Malgrado Tutto, testata su cui hanno scritto Sciascia, Bufalino e Camilleri. Ha scritto fra l’altro “Pilipintò-Racconti da bagno per Siciliani e non”, i gialli “La pietra al collo” (Todaro Editore, ripubblicato da IlSole24Ore) e “Il morto con la zebiba” (candidato al premio Scerbanenco) e “Uno sì e uno no”, una raccolta di racconti pubblicata da D. Flaccovio Editore. Suoi scritti sono stati premiati alla VI edizione del Premio Internazionale Città di Cattolica, al IV Premio di letteratura umoristica Umberto Domina e alla VII edizione del Premio Città di Sassari e al Premio Città di Torino. I suoi libri sono reperibili anche online, in cartaceo ed ebook, su LaFeltrinelli.it e altri store.