Vincitore
del Lambda
Literary Award in Drama,
The
second coming of Joan Of Arc/ Giovanna
d'Arco - la rivolta
è il testo d'esordio di Carolyn Gage, drammaturga, performer,
regista e attivista.
Il
testo fa rivivere Giovanna
d'Arco,
che
ritorna per raccontarci in prima persona, senza filtri, la sua
infanzia, la sua adolescenza, e le sue esperienze con i più alti
livelli della Chiesa, dello Stato e delle armate militari.
E
mentre Giovanna mette in chiaro i fatti riguardanti la sua vita breve
e tumultuosa, un secondo racconto guadagna terreno accanto al primo:
è un racconto che parla di tutte le donne, e in particolare delle
donne che scelgono di esporsi e di sovvertire le tradizionali
gerarchie di genere.
NOTE
DELL'AUTRICE
Giovanna
d’Arco - La Rivolta
è stato il testo del mio “coming out”. L’ho scritta nel 1987,
poco dopo essermi dichiarata lesbica, dopo la fine del mio
matrimonio, dopo essere stata costretta a lasciare la mia chiesa,
dopo aver risanato i miei ricordi di abusi infantili ed essermi
separata dalla mia famiglia, mentre cominciavo a sentirmi una
drammaturga professionista. Giovanna
d'Arco - la Rivolta
era un esorcismo per il mio Sé di adolescente sopravvissuta e
confusa. Volevo creare un personaggio che potesse trasformare la
vergogna in orgoglio, il dubbio su sé stessa in convinzione
militante, e l’odio per sé stessa in un’esplosione di rabbia
verso un sistema determinato a mettere le donne l’una contro
l’altra, ma soprattutto contro sé stesse.
Carolyn
Gage
NOTE
DI REGIA
Tra
donne
“La
verità? Oh non conosce lei la verità? Non è essa un attentato a
tutti i nostri pudori?” “Quando una donna possiede virtù
mascoline c’è da fuggire da essa;
e
se non ha alcuna virtù mascolina, allora è lei stessa a fuggire da
ciò” (Nietzsche)
La
Giovanna di Carolyn Gage ci pone di fronte una figura di confine,
irrisolta, che pur dando
voce
incessantemente, non aspira ad un dialogo o ad un compromesso. Questa
bambina sacra, con la sua intransigente purezza, con la sua verginità
giurata, fa timore come una santa, ma non lo é. La sua
inaccessibilità, la sua chiusura al mondo e alle convenzioni, il suo
stare ‘alla testa’ di altri uomini ma mai insieme con essi, la
conduce ad una solitudine che odora di trascendenza ma che non
prevede perdono o conciliazione Le sue ‘confessioni’ più private
non riescono nel faccia a faccia del rapporto intimo ma solo di
fronte ad un mare
di facce,
che sia il pubblico di un tribunale o quello di uno strano teatro
post-mortem. Il suo desiderio che le donne abbiano la possibilità di
‘concepire’ un
lieto
fine,
che
non preveda il loro completo annichilimento spirituale, la porta a
seguire un accidentato percorso di trasfigurazione e salvezza, dove
hanno luogo strategie di lotta contro il Tempo , contro la Storia
scritta dall’uomo,
fino all’appropriazione delle vesti del nemico-maschio in una sorta
di atto di cannibalismo rituale.
Giovanna
suggerita dalle Voci, intrappolate dentro di lei, ha la visione di
una donna
nuova,
di un femminino libero e potente, a cui lei, con il suo corpo magro,
arrabbiato, da qualche parte tra maschio e femmina, non può forse
arrivare, ma che pre-sente con forza straordinaria. "C’è
tanto dolore nell’essere strana, ma c’è anche tanto rispetto.
C'è dignità nell'essere strana. Ero strana. Lo sono ancora.’’
Luchino
Giordana
Odiare
comporta forza, costanza, memoria. Odiare è una disciplina. Chi non
vorrebbe impiegare le proprie energie in qualcosa di più divertente?
Giovanna d'Arco di Carolyn Gage odia. Odia in modo incondizionato gli
uomini, ma se è vero, come denuncia la Gage, che viviamo da sempre
in un sistema maschilista che riserva alla donna ruoli da comparsa,
non si può ignorare che lo stesso sistema ha reso vittime tanti
uomini. Sono partita da qui, da questa omissione, per provare a
comprendere il senso di giustizia di Giovanna e della Gage. Giovanna
è e resta innanzitutto una guerriera. Ed è anche una strega.
Viaggia nel tempo, dal Medioevo arriva fino a noi. Le streghe
viaggiano nel tempo, figure di transizione tra un mondo arcaico e un
mondo contemporaneo. Era così nel medioevo, è così oggi. Quando
non c'è più spazio per un modo di essere femmina ancestrale e
quando la donna rivendica questa sua natura, che la società in cui
vive non riesce a leggere e controllare, ecco che le donne diventano
streghe. Stregoneria altro non è che un percorso di individuazione,
che riguarda la donna e allo stesso tempo la società in cui la donna
vive. La società nega questo percorso. Si tratta di una spinta
opposta, dall'interno verso l'esterno e viceversa: la donna per
sopravvivere nella sua verità deve andare contro la società che la
contiene e la società che la contiene, a sua volta, per sopravvivere
deve andare contro la donna. Era così nel Medioevo, è così oggi.
La
rabbia esplosiva di Giovanna, che deflagra contro lo spettatore,
innesca la consapevolezza che dietro una grande rabbia c'è un amore
negato, una natura frammentata, a cui è stato impedito di
manifestarsi in pienezza. Giovanna è un'eroina logorroica,
ipercinetica, irritante, a volte saccente, e sono questi limiti a
renderla clownesca, tenera. Per comprenderla siamo chiamati a
sperimentarci in un profondo e totale atto di compassione, un
abbraccio amorevole che includa il disagio, la solitudine, il dolore
di una donna a cui è stato negato di essere secondo la sua natura di
essere.
Ester
Tatangelo
HERMIT
CRAB
(Pagurus
Bernhardus)
è un paguro senza il carapace protettivo che usa conchiglie
abbandonate ogni volta che il corpo cresce, si muove su sassi e
fondali marini, trascinando la conchiglia con sé. Hermit Crab nasce
nel 2011, su iniziativa della regista e drammaturga Ester Tatangelo.
Nel 2015, Luchino Giordana (attore e regista), Valentina Valsania
(attrice e regista) ed Ester Tatangelo decidono di unire i loro
percorsi, già incrociatisi in passato, fondando la compagnia
pupilunari
e trovando all'interno del guscio di Hermit Crab lo spazio ideale di
incontro artistico. Giovanna
D'Arco -La Rivolta è
il primo movimento di questa coabitazione itinerante, in cui 13
professionisti del teatro e delle arti visive si ritrovano per
decidere insieme, in un unico respiro, la traiettoria comune.
LUCHINO
GIORDANA
Per
il teatro firma due regie: "Tutto è bene quel che finisce bene"
di W. Shakespeare. E “Cuore
Debole”
di F.Dostojevskij di cui è anche il protagonista. Come attore conta
numerose collaborazioni con registi del calibro di: Luca Ronconi,
Marco Sciaccaluga, Giancarlo Sepe, Fausto Paravidino, Alfredo Arias,
Tim Stark, Gigi Dall'Aglio, Walter Le Moli, Roberto Cavosi, Fortunato
Cerlino. Interpreta diverse fiction Rai, il film "Garage
Olimpo"
di Marco Bechis e "Un
Milione di giorni"
di Manuel Giliberti (nel ruolo di Caravaggio).
Il Corto "La
Sposa Perplessa"
è la sua opera prima come autore e regista cinematografico insieme a
Valentina Valsania.
ESTER
TATANGELO
Frequenta
il corso in sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia,
si laurea al D.A.M.S. dell’Università degli Studi di RomaTre. Nel
2009 si diploma alla Scuola Romana di Fotografia. Fa esperienze di
formazione con Ascanio Celestini; Marco Baliani; Marco Martinelli;
Emma Dante; Fabrizio Crisafulli; metodo Linklater con Alessandro
Fabrizi, Merry Conway. Dal 2007 inizia a collaborare - come aiuto
regia, drammaturga e organizzatrice – con registi e autori del
panorama italiano, in particolare avvia una collaborazione artistica
con Fortunato Cerlino. Dal 2009 al 2012 organizza e dirige il
TTFestival, festival di Teatro indipendente in Calabria. Dal 2014
avvia con un gruppo di attori e vocal coach un progetto, in corso, di
devised
theatre
sulla tecnica del clown, coordinato da Merry Conway.
VALENTINA
VALSANIA
Ha
una formazione artistica legata sia alla prosa che alla danza. Per il
teatro di prosa lavora con Michele Placido, Gabriele Lavia, Glauco
Mauri, Giancarlo Sepe, Antonio Calenda (presso il Teatro Stabile del
Friuli Venezia Giulia), Fortunato Cerlino, Pierfrancesco Favino. Per
il teatro-danza collabora con Daniele Abbado, Sean Walsh, George
Iancu. E' interprete della fiction Rai, e nel cinema italiano è
diretta da Salvatore Nocita, Fausto Brizzi, Federico Zampaglione,
Luigi Perelli, Enrico Oldoini, Aku Louimies. Scrive, interpreta e
dirige il Corto "La
Sposa perplessa",
insieme a Luchino Giordana.
ILLECITE
//VISIONI 2016
rassegna
di teatro omosessuale
promossa da
TEATRO FILODRAMMATICI di Milano
direzione
artistica Mario Cervio Gualersi
Teatro
Filodrammatici
14
ottobre h 21
compagnia
pupilunari
GIOVANNA
D’ARCO – LA RIVOLTA
di
Carolyn
Gage
traduzione
Edy
Quaggio
con
Valentina
Valsania
regia
Luchino
Giordana
ed Ester
Tatangelo
assistente
alla regia Giulia
Cosentino
musiche
Arturo
Annecchino
light
designer Diego
Labonia
scene
Francesco
Ghisu
costumi
Ilaria
Capanna
video
e post produzione Michele
Bevilacqua
foto
di scena Angelo
Maggio
comunicazione
Francesca
Melucci
produzione
Hermit Crab