L’Europa inizia a Lampedusa, oltre 200 studenti per la Giornata dell'Accoglienza

C’erano Giusi Nicolini, la sindachessa di Lampedusa, il sottosegretario di Stato Davide Faraone, poi è intervenuto anche il Ministro Angelino Alfano, e soprattutto c’erano loro: i ragazzi -  gli oltre 200 studenti confluiti nell’ambito de L’Europa inizia a Lampedusa - insieme ad alcuni sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre, alla Marcia verso la Porta d’Europa.

Un lungo corteo che si è snodato per le strade dell’isola, partendo da quella piazza Belvedere che è stata in questi giorni testimone di incontri e proiezioni - in seno al Prix Italia Rai - per raggiungere la Porta d’Europa, un luogo simbolo di fratellanza e pace. Qui, padre Mussie Zerai ha pregato, in italiano e arabo, in auna doppia liturgia che ci ricordava le rispettive differenze e auspicava integrazione.
La cerimonia ha avuto la sua prosecuzione al molo lo stesso dove attracca il postale, dove si svolge la vita a contatto con il mare, l’insularità, è in questo quotidiano che partono le vedette che prestano soccorso e rispondono alle richieste di aiuto delle cosiddette carrette del mare che trasportano esseri umani su imbarcazioni fatiscenti.
Un momento toccante che si sono trovati a vivere i ragazzi che hanno partecipato a workshop e laboratori del progetto nato d auna collaborazione fra il MIUR e il Comitato 3 ottobre, in cui sono state lanciante corone di fiori fra le onde, fiori rossi e bianchi, a ricordo di quelle 368 persone migranti, in maggioranza di nazionalità eritrea che persero la vita nel terribile naufragio del 3 ottobre. Adesso, quel giorno, in perenne ricordo, è stato istituito come Giornata in memoria delle vittime dell’immigrazione.
Nel pomeriggio poi, Giusi Nicolini sindaco di Lampedusa e Linosa e Tareke Brhane presidente del Comitato 3 ottobre, alla presenza di Davide Faraone, Sottosegretario di Stato del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, hanno firmato insieme a il protocollo d’intesa per l’Istituzione di una sezione giovani all’interno del museo della fiducia e del dialogo di Lampedusa.
Fattitaliani

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