La tensione, i colpi di scena, gli
intrecci fra i personaggi fanno di "Tosca" l'opera più
drammatica di Puccini, che, intenzionalmente, rispetto all'opera
originale di Sardou, cui si rifà, ha privilegiato più l'aspetto
amoroso a scapito di quello storico, sebbene con una prospettiva meno
intimista e straziante della Bohème.
Attualmente Tosca è in scena
alla Bastille di Parigi (fino al 18 ottobre) e la prima del 17
settembre è stata accolta entusiasticamente dal pubblico: per la
ventunesima volta, l'opera è stata riproposta nella messa in scena
di Pierre Audi che è riuscito a far dialogare in maniera continua e
naturale l'aspetto musicale con quello visivo, grazie anche alla
scenografia di Christof Hetzer. Le scene fanno da sfondo alla
narrazione in maniera monumentale e allo stesso tempo essenziale:
qui, nei tre ambienti rappresentati (Chiesa di Sant'Andrea della
Valle, Palazzo Farnese e la piattaforma di Castel Sant'Angelo), la
cantante Tosca, il pittore Mario Cavaradossi e il capo della polizia
Scarpia interagiscono, dialogano, si muovono...
I tre artisti che li impersonano
(rispettivamente il soprano tedesco Anja Harteros, il tenore
argentino Marcelo Álvarez e il baritono inglese Bryn Terfel)
mostrano un altissimo livello di interpretazione, mandando il
pubblico in visibilio nell'esecuzione delle tre
celebri romanze, una per atto (Recondita
armonia, Vissi
d'arte, E
lucevan le stelle).
Da sottolineare la capacità attoriale di tutti e tre; i caratteri
sono dipinti e restituiti nella loro personalità e fisicità: la
gelosia e i sospetti di lei, la dedizione di Mario e la sadica
perfidia di Scarpia.
Grandissimo
anche il coro diretto dall'italo-argentino José Luis Basso che ha
accentuato la drammaticità e la dimensione collettiva di alcuni
momenti dello spettacolo. Applauditissimi l'orchestra e il Maestro
Dan Ettinger.
Un'esperienza
da vivere, in tutti i sensi, con tutti i sensi.