Cesare Accetta, 55 volti "In Luce" dal 3 ottobre al Museo Madre di Napoli

In Luce è un progetto realizzato fra il 2015 ed il 2016 da Cesare Accetta (Napoli, 1954), uno dei più noti fotografi e lighting designer italiani, la cui pratica unisce fra loro gli ambiti del teatro, del cinema e delle arti visive.
Sulle pareti della prima sala al piano terra del museo, vero proprio piccolo teatro su strada, scorrono tre proiezioni video, in cui più di cinquanta volti di autori, attori, attrici, registi, personaggi del mondo dello spettacolo, collaboratori e amici compongono un ritratto della vita professionale e privata dell’artista. Da Mario Martone a Mimmo Paladino, da Enzo Moscato a Toni Servillo, da Pippo Delbono a Andrea Renzi, solo per citarne alcuni.
Alessandra D'Elia
Se si considera il complessivo percorso di ricerca di Accetta dagli anni Settanta, non si può dare un punto d’inizio all’origine di questa nuova opera: ancora una volta, è infatti la relazione con la luce a costituirne il fulcro. Tuttavia sono rintracciabili alcuni spostamenti di prospettiva che svelano un percorso inedito, rivolto al campo d’indagine dell'esperienza umana, in particolare nella più intensa ed avvertita rappresentazione-interpretazione dell’elemento “corpo”: il volto, offerto all’azione interpretativa dell’artista. La luce percorre la superficie del viso durante la ripresa video, ne svela tracce di evidente intimità, in gran parte sconosciute al soggetto stesso di quest’indagine. Senza una dichiarata intenzione di matrice antropologica o psicanalitica, ciò a cui assistiamo è un pensiero che procede dallo sguardo e in esso si sofferma, approfondendosi in un processo che affida il suo farsi alla “rivelazione”: dall’epifania dell’immagine fino alla sua esautorazione verso il nero dello sfondo, in un carico di emozionante stupore che sorprende e, inevitabilmente, riporta al senso più profondo del fenomeno della vita, nella sua relazione col tempo. Strumento duttile, inquieto ma allo stesso tempo paziente e metodico, questa luce si concede con sottrazione o accrescimento, e incide di risonanze molteplici il “corpo”, resosi oggetto inconsapevole di una rappresentazione dinamica, nelle sue imprevedibili esplorazioni.
Maurizio Bizzi
In Luce, dedicato a Oreste Zevola (1954-2014), si propone come il primo capitolo di un catalogo proiettato verso il futuro e dedicato all’umano, nell’infinita varietà dei tratti e degli atteggiamenti interpretativi. I 55 “volti” di In Luce sono: Valentina Acca, Laura Angiulli, Annapaola Brancia D’Apricena, Simona Barattolo, Mimmo Basso, Sonia Bergamasco, Alessandra Bertucci, Monica Biancardi, Maurizio Bizzi, Mimmo Borrelli, Silvia Calderoni, Salvatore Cantalupo, Carlo Cerciello, Antonello Cossia, Angelo Curti, Alessandra D'Elia, Lavinia D'Elia, Marita D'Elia, Antonietta De Lillo, Pippo Delbono, Cristina Donadio, Fabio Donato, Patrizio Esposito, Lino Fiorito, Maurizio Fiume, Marco Ghidelli, Fabrizio Gifuni, Simona Infante, Valbona Malaj, Stefania Maraucci, Antonio Marfella, Mario Martone, Laura Micciarelli, Enzo Moscato, Mimmo Paladino, Lorenza Pensato, Paola Potena, Andrea Renzi, Giulia Renzi, Carlo Rizzelli, Giuseppe Russo, Lucio Sabatino, Federica Sandrini, Francesco Saponaro, Maria Savarese, Antonello Scotti, Pierpaolo Sepe, Lello Serao, Toni Servillo (in copertina), Rosario Squillace, Tonino Taiuti, Sonia Totaro, Marianna Troise, Imma Villa, Chiara Vitiello.
La presentazione dell’opera In Luce, che inaugura la programmazione della nuova Project room del MADRE, rientra nell’ambito del progetto Per_formare una collezione: per un archivio dell’arte in Campania, dedicato nel 2016 alla formazione progressiva della collezione del museo, con particolare riferimento alle pratiche dell'archivio e alla funzione del museo quale centro di produzione e diffusione di queste pratiche, confermando la collezione del museo quale narrazione performativa, condivisa e comunitaria, dialogica e collettiva, agita nello spazio delle relazioni e mutevole nel corso del tempo. Si terrà lunedì 3 ottobre (ore 18:00, Biblioteca, primo piano): dialogherà con Cesare Accetta la curatrice del progetto, Maria Savarese, entrambi introdotti da Pierpaolo Forte, presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e Andrea Viliani, direttore del MADRE. Seguirà (ore 19:00, Project room) visita in anteprima all'opera con l’artista e la curatrice. In Luce sarà visitabile fino al 28 novembre 2016.

Fin dagli anni Settanta Cesare Accetta (Napoli, 1954) intreccia la personale sperimentazione fotografica con il teatro di ricerca. Collabora come fotografo di scena per il Teatro Instabile di Napoli e, per circa venti anni, con vari gruppi di avanguardia tra cui Falso Movimento di Mario Martone, Teatro dei Mutamenti di Antonio Neiwiller, Teatro Studio di Caserta di Toni Servillo, Teatro di Laura Angiulli e Club Teatro di Remondi e Caporossi. Dalla seconda metà degli anni Ottanta iniziano le sue collaborazioni anche con il cinema: nel 1992 per il film Morte di un matematico napoletano (1992) di Mario Martone, con cui lavora ancora nel 1995 per L’amore molesto. Successivamente la sua ricerca lo conduce alla progettazione e realizzazione del disegno delle luci (“lighting designer”) di spettacoli teatrali (a partire da  L’uomo, la bestia e la virtù, diretto da Laura Angiulli, 1995) e alla direzione della fotografia in ambito cinematografico e video (I racconti di Vittoria, diretto da Antonietta De Lillo, 1995). Cura inoltre la fotografia delle riprese televisive degli spettacoli seguiti come lighting designer, tra cui: Delirio amoroso (regia di Silvio Soldini) e Luparella (regia di Giuseppe Bertolucci). La mostra personale al PAN | Palazzo delle Arti Napoli Dietro gli occhi - che prende il titolo dall’omonima performance da lui ideata con Alessandra D’Elia e Andrea Renzi, e musiche dei Bisca (Galleria Toledo, Napoli, 1992) – racconta, a cura di Maria Savarese, vent’anni di teatro di ricerca a Napoli attraverso fotografie e video tratti dal suo archivio, dal 1976 (Incontro Situazione 76, Teatro San Ferdinando, al 1996. Nel 2010 il Museo di Capodimonte presenta la mostra personale 03-010, titolo che si riferisce ai due anni, il 2003 e il 2010, in cui sono stati realizzati i tre lavori esposti, che riprendono sempre lo stesso soggetto, l’attrice Alessandra D’Elia, e sono costuita sule tre coordinate di luce, corpo, colore. Cura come lighting designer anche l’allestimento di mostre (Diego Velázquez al Museo di Capodimonte; Julian Schanbel alla Mostra d’Oltremare; Grande Opera Italiana a Castel Sant’Elmo; riallestimento alla Reggia di Caserta nel 2004 di Terrae Motus, oltre alle diverse mostre dedicate a Mimmo Paladino, con cui collabora anche in occasione del lungometraggo del 2006 Qujote e del cortometraggio del 2013 Labyrinthus), nonché di concerti e opere liriche (Royal Opera House di Londra, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Nacional de São Carlos di Lisbona, Rossini Opera Festival di Pesaro, Teatro Carlo Felice di Genova, Teatro Comunale di Modena, Teatro Ponchielli di Cremona, Festival Pucciniano). Tra i numerosi riconoscimenti che sono stati conferiti a Accetta come direttore della fotografia per il cinema, fra cui la Grolla d’oro nel 2001, per Chimera (regia di Pappi Corsicato), l’Esposimetro d'oro nel 2002 per L’inverno (regia di Nina Di Majo), Ciak d’oro e Globo d’oro nel 2005 per Il resto di niente (regia di Antonietta De Lillo). Nel 2014 vince il premio ANCT (Associazione nazionale critici teatrali) come lighting designer per il teatro.
 Cesare Accetta
In Luce
3 ottobre - 28 novembre 2016
Project room, piano terra
Museo MADRE, via Settembrini 79, Napoli
A cura di Maria Savarese
(nell'ambito di Per_formare una collezione: per un archivio dell’arte in Campania)
Info
tel. 081 193 13 016, lunedì-domenica, 10:00-19:00
www.madrenapoli.it
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