SALVATORE GORGONE IL 7 AGOSTO RICEVE IL PREMIO ECCELLENZE DI CALABRIA PER LO SPORT

All’apertura della XXI edizione delle Olimpiadi di Rio de Janeiro gli occhi del mondo saranno puntati sulla corsa del tedoforo che accende la fiamma olimpica (il 5 agosto in Brasile, già 6 agosto in Italia dopo la mezzanotte). E riaccende la passione per la storica disciplina della maratona.
Una passione che da 4 anni spinge Salvatore Gorgone, maratoneta italiano di 65 anni, a correre gare in tutto il mondo, continuando a tagliare traguardi sempre più importanti e facendosi conoscere tra gli sportivi come fenomeno di forza fisica e interiore. 
Dopo il recente primato nella maratona di Anchorage in Alaska, il 7 agosto 2016 Gorgone correrà la sua 160° maratona ad Omsk, in Siberia.
Sempre il 7 agosto riceverà il Premio Eccellenze di Calabria per lo Sport, in collegamento telefonico alle 22.00 (ora italiana) con Buonvicino (CS) dove si svolge l’evento di premiazione, in occasione della decima edizione del Festival Seduzioni e GustoUn nuovo riconoscimento (dopo la targa conferitagli nel 2015 dal Sindaco di Buonvicino) per lo sportivo che dal 2012 porta in giro per il mondo la bandiera calabrese: 159 gare corse in tutto il mondo, di cui 130 tra maratone e ultramaratone (Statistica di ultramaratona della DUV http://statistik.d-u-v.org/getresultperson.php?runner=386805), 29 mezze maratone, oltre 7.000 chilometri di corsa, più del raggio terrestre (che misura 6.400 Km): un risultato assolutamente straordinario conseguito in soli 4 anni, nessuno in Italia, nella categoria 65-69 anni, può vantare lo svolgimento di un così alto numero di gare concluse con tempi paragonabili a quelli di Salvatore.
La storia sportiva e umana di Salvatore è straordinaria. Calabrese classe 1950, laurea in ingegneria meccanica, Salvatore Gorgone vive a Milano, dove dirige la SE.F.IND. Srl, società affermata nel settore finanziario, di cui è fondatore e amministratore unico. Alle responsabilità manageriali affianca quelle familiari, è sposato e padre di due bambini, Lorenzo (di 12 anni) e Marco (di 9 anni). Una vita  impegnativa, della quale ha sempre sostenuto i ritmi tenendosi in forma con un regolare esercizio fisico, mai a livello agonistico. Tutto “normale” finché 4 anni fa (a 61 anni) Salvatore scopre la passione per la corsa e rivela un talento eccezionale: partecipa quasi per caso alla sua prima maratona a Milano con risultati strabilianti e da allora il fuoco del maratoneta non si spegne più. 
159 gare in 4 anni tra maratone e ultramaratone (130) e mezze maratone (29) in tutto il mondo: Berlino, Bruxelles, Chicago, Miami, Stoccolma, Liverpool, Amsterdam, Tromso (Norvegia), Gerusalemme, Colonia, Copenaghen, Parigi, Belgrado, Istanbul, Dubai, Seoul, Nuova Delhi, BostonMosca, Panama.

Il 2015 è un’annata di record: Salvatore ha segnato  registrato il suo miglior tempo dopo un’impresa quasi non-stop di gare, 1 ultramaratona e 3 maratone, oltre 176 km nell’arco di 8 giorni. La prima gara il 25 aprile 2015, corre l’ultramaratona 50 km di Romagna in 4 ore 43 minuti e 20 secondi; il giorno successivo, il 26 aprile, percorre i 42,195 km della Maratona di Rimini in 3 ore, 51 minuti e 29 secondi; a distanza di pochissimi giorni, il 1° Maggio, si cimenta nella Maratona del Riso di Vercelli, percorsa in 3 ore 44 minuti e 22 secondi; infine domenica 3 maggio corre la Green Europe Marathon di Trieste, segnando il personal best dell’anno 2015 con un tempo di 3 ore 34 minuti e 02 secondi: un’impresa che ha dell’incredibile.
Nell’arco dell’anno ha corso 30 maratone e 9 ultramaratone, tra cui la Ultrabalaton (giro del lago Balaton) in Ungheria di 221 km con un tempo di 31 ore 36 minuti 22 secondi (primo di categoria M65-M69) e la 100 Meilen Berlin, 161 Km di giro del muro di Berlino in 23 ore 15 minuti 12 secondi, anche in questo caso giungendo primo di categoria.
Attualmente si sta allenando per ripercorrere, per la terza volta a metà agosto, la famosa 100 miglia berlinese: “E’ una fantastica gara a tappa unica di 160,9 km lungo l’ex confine con Berlino Ovest, dove si ergeva lo storico Muro di Berlino – spiega Salvatore un evento per non dimenticare e mantenere viva la storia della città. Una gara impegnativa, che obbliga a correre anche di notte per chilometri e chilometri all’interno di una vera e propria foresta, con il rischio di perdere non solo la lucidità, ma anche qualche segnalazione di percorso”.

Ogni mattina si allena correndo circa 10 chilometri, sentendosi libero. Gara dopo gara continua a migliorare ed a stupire tutti per la sua energia. 
Tra allenamenti e maratone Salvatore corre circa 300-320 chilometri al mese, con passione ma anche con criterio, strategia e consapevolezza, come spiega lui stesso, nel rispetto del proprio corpo: “Mi rendo conto che alla mia età quello che faccio è fuori dal comune, ma uso buonsenso: faccio le analisi del sangue ogni quattro mesi, comprensive di ecodoppler ed esami sotto sforzo. Ho fatto due corsi di medicina sportiva. Ciò è molto importante, perché permette di capire i limiti oltre i quali può essere pericoloso osareAscolto con attenzione i segnali del mio corpo anche durante le gare e da questi imparo la strategia per le corse successive, avendo coscienza di quando e come spingermi oltre

Resistenza, determinazione e velocità lo accomunano al leggendario Filippide, l’emerodròmos («colui che può correre per un giorno intero») che secondo Erodoto nel 490 a.C. corse i 42 km che separano la baia di Maratona da Atene per annunciare la vittoria contro i persiani, da cui ha origine il nome della disciplina “maratona”. E come l’emerodromo portatore di notizie, anche Salvatore attraverso la corsa si fa portatore di un messaggio importante: dimostra che la forza di volontà è più potente di tutti gli ostacoli, che ogni sfida deve essere affrontata con impegno,  fiducia e strategia, guardando avanti.
Quali sono le emozioni, i pensieri, le motivazioni che spingono un professionista sessantacinquenne a mettersi così in gioco? Cosa spinge Salvatore a vivere le forti tensioni il giorno prima della gara e alla partenza? “E’ il gusto della competizione, è sfidare il proprio corpo, combattendo per poter superare i momenti di stanchezza e di crisi trovando la forza di andare più forte, è la grande gioia che si prova all’arrivo, è la sensazione di aver fatto un’impresa, è la consapevolezza che gli anni passano, ma non si sentono, è come tornare indietro di 30 anni – spiega Salvatore -  Durante le gare ci si ritrova da soli con se stessi, senza alcun disturbo esterno, per cui si può pensare, ragionare, ripercorrere la propria vita, immaginare il futuro per ore e ore, anche 24 o 30 ore nelle ultra maratone, come non potrebbe mai accadere nella vita normale, scandita dalle cose quotidiane e dal ciclo veglia-sonno. Magari ci si può rendere conto che nella vita ci si è lasciati travolgere dalle situazioni, dalle persone care, dagli amici e dai conoscenti, perdendo tanto tempo senza ricevere nulla in cambio. La corsa permette di riprendersi la propria vita, riavvolgendo la matassa, il mulinello, per recuperare almeno in parte la corda data ed il tempo perduto, fino a raggiungere il traguardo della gara e della vita, due aspetti che poeticamente si fondono al termine delle fatiche. 
E sono anche le forti emozioni che si provano correndo in posti bellissimi e suggestivi: Gerusalemme, con la sua storia millenaria, Mosca, che avevo visitato da ragazzo, a 23 anni, nel 1973, quando la Russia era ancora denominata URSS, New York, Boston…”.

A credere in Salvatore e nei valori positivi che porta avanti anche imprenditori e aziende – come Pedrini SPA, NewChem SPA, L’Isolante K-Flex SPA, Cosmo Pharmaceuticals SPA - che lo sostengono come sponsor permettendogli di raggiungere le mete più  lontane. Un connubio quello tra action sport e sfera manageriale che allena alla consapevolezza, alla determinazione e all’umiltà, chiavi fondamentali per la vita di ogni individuo, per affrontare le avversità, ma anche fondamentali per il successo imprenditoriale, come emerge anche dai rapporti del World Economic Forum.

Nelle gare in giro per il mondo Salvatore corre con l’ormai inseparabile compagno di maratone Massimo Ciocchettiatleta romano di 30 anni, laureato in Scienze Motorie e Sportive, Preparatore Atletico e fisico F.I.P.E.. I due amici corrono naturalmente in diverse categorie, ma condividono la stessa grande passione per la corsa e per i viaggi, che annulla ogni differenza anagrafica.
Fattitaliani

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