La carriera di Giuseppe Cossentino, giovane e talentuoso scrittore a tutto tondo, è stata segnata da
Mostri sacri della Sceneggiatura e ne è rimasto così colpito che ha
deciso che la scrittura avrebbe fatto parte della sua vita a 360°.
Menzione d’onore a soli 19 anni per il suo racconto “Dopo il
perdono”. Nel 2011 dall’incontro tra il vecchio radiodramma
radiofonico ed il web, nasce “Passioni senza fine” in formato
soap-opera. Blogger del webzine “Italy in the world”, attraverso
articoli, recensioni ed interviste racconta i colori dello Spettacolo
nazionale ed internazionale. Per lui i social usati con la testa,
sono un mezzo positivo. Entrare nella Top Ten dei dieci migliori
sceneggiatori anche di famose serie Tv americane è stato uno dei
primi traguardi per fare sempre meglio. Aspettando nuovi progetti si
racconta a Fattiitaliani.it.
Nella tua carriera hai
avuto come Maestri, grandi sceneggiatori. Cosa hai attinto da ognuno
di loro?
Verissimo. Ho una
formazione solida alla Scuola Internazionale di Comics di Napoli, nel
percorso del diploma di sceneggiatore professionista mi sono
confrontato con grandi sceneggiatori nazionali, come Alessandro
Bilotta, Davide Aicardi e Dario Carraturo. Da ognuno di loro ho
cercato di carpire i segreti e le tecniche di questo meraviglioso
lavoro, lo sceneggiatore. Nella mia carriera ho studiato anche le
tecniche del giornalismo parallelamente alla sceneggiatura con
Giuseppe Porcelli. Insomma, la scrittura fa parte della mia vita a
360° in tutto e per tutto.
Menzione d'onore per il
tuo racconto "Dopo il perdono". Bisogna sempre perdonare?
A soli diciannove anni il
premio Napoli Cultural Classic, mi investì di questa menzione, fu
una bella e gradita sorpresa per questo racconto famigliare che mi ha
dato tantissime soddisfazioni. Non me lo aspettavo. Si dice chi
perdona ha vinto. Ma io ci aggiungo se ne vale davvero la pena
bisogna perdonare non sempre. Perché ovviamente chi ti fa del male
dopo non ci pensa due volte a fartene nuovamente.
Nel 2011 hai scritto il
primo radiodramma del Web "Passioni senza fine", in formato
soap-opera. Com'è nata l'idea?
“Passioni Senza fine”
la considero un po’ la mia prima figlia. Per uno sceneggiatore le
opere, i copioni sono un po’ tutti come figli. L’idea nasce con
l’intento di recuperare quel vecchio radiodramma dimenticato ormai
dalle radio tradizionali, unendolo al nuovo mezzo di comunicazione
che è il web. Tradizione e innovazione si uniscono ed è da lì che
gli internauti si “appassionano” regalandomi una popolarità ed
un affetto pazzesco, seguendo le vicende delle famiglie della Napoli
bene che si contendono il potere del mercato farmaceutico, tra lotte
di potere, colpi bassi, segreti e amori impossibili.
Sei anche blogger, di
cosa ti occupi in particolar modo?
Vincendo i Rome Web
Awards, gli Oscar italiani del web e una Golden Star alla Carriera
che mi ha incoronato l’Oscar italiano del web ho deciso di
utilizzare la mia popolarità e la mia passione per la scrittura per
aprire un webzine “ ITALY IN THE WORLD” con il quale con l’aiuto
di diversi collaboratori come Marco Addati, Francesco Sorge e
Marilena Frigiola con il sostegno dell’agenzia di comunicazione e
stampa nazionale Massmedia di Sante Cossentino racconto attraverso
articoli, recensioni e interviste, i colori dello spettacolo
italiano e internazionale.
Con i social network,
realtà e virtuale si confondono. E' un bene o un male?
Se utilizzati bene e con
testa i social sono un motore positivissimo per il lavoro artistico
per promuovere la tua attività. Io personalmente li trovo un bene se
utilizzati in questo modo.
Con temi importanti come
il Femminicidio e l'Omofobia, hai riportato il Teatro in TV. Come ha
reagito il pubblico?
Ha reagito in modo
alquanto positivo, con il cambio della qualità della tv italiana,
vedere questo tipo di programmi che si portavano un tempo non capita
tutti i giorni, quasi una rarità che è stata applaudita e
apprezzata e che ha lasciato dei messaggi positivi e di denuncia su
queste tematiche importanti e delicate.
Open Journalist ti ha
messo nella TOP TEN dei dieci sceneggiatori migliori al mondo. Cosa
hai provato?
Un’emozione
indescrivibile. Essere tra i 10 più importanti sceneggiatori anche
di famose serie tv americane è stato uno dei primi traguardi per
fare sempre meglio.
Nuovi progetti in
cantiere?
Sono in cantiere nuovi
radiodrammi e dei cortometraggi in via di definizione e scrittura.
Elisabetta Ruffolo