Cipolla Rossa di Tropea, parlano il presidente Giuseppe Laria e il direttore del consorzio di tutela Simone Saturnino

È sempre più crisi per le regioni del Mezzogiorno d’Italia. La produzione cala, la disoccupazione galoppa, i giovani tornano a scappare dal Sud. Un quadro sconfortante. Ma nel Mezzogiorno ci sono realtà che, ancora, riescono a garantire occupazione e qualità.
È il caso dell’agroalimentare che rappresenta l’unica voce attiva di regioni come la Calabria e la Sicilia. In Calabria, in particolare, è da porre sotto la lente d’ingrandimento l’esperienza del Consorzio della Cipolla Rossa di Tropea - Calabria Igp. Un organismo di controllo al quale aderiscono oltre 100 aziende produttrici e circa 30 centri di confezionamento. Gli addetti sono migliaia e, stagionalmente, le giornate lavorative complessive sono circa 70 mila. Numeri d’eccellenza per una regione come la Calabria che, da più parti, è considerata come il fanalino di coda italiano. La cipolla rossa di Tropea - Calabria Igp viene coltivata lungo la costa medio alta del Tirreno calabrese che si presta per la peculiarità dei terreni. Si coltiva su appezzamenti assolati vicini al mare su suoli di natura vulcanica, freschi e profondi. Quei terreni sono ricchi di nutrienti, in particolare di potassio. Nel 2015 sono stati prodotti oltre 250 mila quintali di cipolla rossa di Tropea - Calabria Igp poi immessi, nella quasi totalità, nel mercato nazionale ed internazionale. L’85% della produzione finisce nella grande distribuzione in Italia e all’estero, mentre il 10% va alle industrie di trasformazione per produzione di quarta gamma, confetture, sotto aceti e sotto oli; il 5% finisce nei mercati rionali. Nella grande distribuzione, così come sui banchi dei market di prossimità delle grandi città o nei mercati, la si può trovare fresca da novembre a  giugno come cipollotto in mazzetti, ma anche allo stato secco come cipolla da serbo, confezionata in treccia, oppure, previo taglio delle code, in retini o in cassette. Il volume d’affari dei consorziati tocca i 30 milioni di euro l’anno. Gli uomini del Consorzio di tutela, quotidianamente affrontano i problemi relativi al mercato. Ma la grande sfida che hanno da vincere riguarda la contraffazione. Problema che si è ridotto con la concessione del marchio Igp e con l’ingente opera di repressione delle frodi da parte del Corpo Forestale dello Stato, del Nucleo Anti Sofisticazioni dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Ma la vigilanza rimane sempre alta, soprattutto in difesa dei consumatori. 
La cipolla rossa di Tropea è uno dei prodotti più conosciuti dell’agro alimentare Made in Italy che i cardiologi italiani consigliano di inserire nelle diete. E’ considerato come uno degli alimenti più indicati per allontanare il pericolo di infarto, conosciuto anche per le sue qualità organolettiche. Il presidente del Consorzio, Giuseppe Laria e il direttore del consorzio di tutela, Simone Saturnino con grande dedizione stanno traghettando la Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp, oltre i confini del nostro Paese. 
Presidente Laria, come nasce il Consorzio di Tutela della Cipolla Rossa Tropea Calabria IGP?
Questo consorzio legato alla cipolla rossa di Tropea è nato dopo diversi anni dall'inizio della sua coltivazione. Tra gli anni 80 e 90 abbiamo inseguito, a lungo, l’IGP. Quando poi, nel 2008, ci è stato finalmente riconosciuto, da quel momento è nato il nostro consorzio che ha l'obiettivo di tutelare e promuovere questo prodotto eccezionale, nonché unico al mondo. Un prodotto esportato in tutta Europa, principalmente in Italia e che dà occupazione a migliaia di persone, visto che viene lavorato manualmente e non con l'ausilio di macchinari.
Direttore Saturnino, qual è esattamente la zona di produzione?
La “Cipolla Rossa di Tropea Calabria” viene coltivata lungo la costa medio alta tirrenica calabrese, su appezzamenti assolati prospicienti il mare. I suoli dove si coltiva sono di natura vulcanica, freschi e profondi, ricchi in nutrienti, specie di Potassio, studiati dai pedologi di tutto il mondo al fine di risalirne alle origini e di giustificarne la nobile composizione, responsabile della particolare fertilità.
L. Come mai questo tipo di lavorazione?
Perché la cipolla rossa è un prodotto tenero, molto tenero. E di conseguenza è fondamentale lavorarlo con cura, per far sì che venga preservata e conservata nel migliore dei modi.  Le condizioni pedoclimatiche (terreno, temperatura, umidità, ore di luce) del comprensorio della costa medio-alta del tirreno calabrese, il peculiare corredo genetico e l'ingegno umano, sono gli esclusivi responsabili delle eccelse caratteristiche fisico chimiche ed organolettiche di questo prodotto. Occorre specificare, però, che questa cipolla rossa si chiama sì "di Tropea" ma la sua coltivazione abbraccia vari comuni, che vanno da Cosenza, Catanzaro e di Vibo. Molte altre informazioni di questo tipo è possibile trovarle sul nostro sito http://www.consorziocipollatropeaigp.com/ , dove il consumatore può anche inviarci le proprie opinioni e riflessioni.
S. Cosa distingue la "Cipolla Rossa di Tropea Calabria" dalle altre cipolle? Perché è così famosa?
Intanto è bella a vedersi grazie al suo colore rosso intenso dovuto alla ricchezza in antocianine (composti polifenolici solforati appartenenti alla famiglia dei flavonoidi), dopodiché è dolce e croccante e pertanto si presta più di ogni altra cipolla ad essere consumata cruda nelle insalate. E' famosa perché è buona e in quanto tale è ricercatissima dal consumatore. La sua piacevolezza al palato è da imputare a fattori genetici, climatici e pedologici; è l'interazione di questi tre fattori a determinare caratteristiche organolettiche così eccelse. Se questi tre fattori non coesistessero, ovvero se la si coltivasse altrove, in aree diverse da quelle vocate, il prodotto sarebbe lungi dall'avere la stessa appetibilità.
S. Abbiamo diverse  tipologie di prodotto. Partiamo dal Cipollotto per poi arrivare alla Cipolla da serbo. Quando li troviamo sul mercato e quali sono le loro caratteristiche?
La “Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP” la si può trovare sul mercato  allo stato fresco da novembre a giugno come cipollotto, in mazzetti, o da aprile ad ottobre allo stato secco come Cipolla da Serbo, confezionata in treccia oppure, previo taglio delle code, in retini o cassette. La differenza sta nello stato di presentazione, il sapore infatti è identico. Dietro le stupende trecce di Cipolla Rossa di Tropea Calabria ricordiamo che c'è l'intelligente lavoro delle maestranze locali, l’intreccio è una tecnica di lavorazione manuale che si tramanda di generazione in generazione. Anche il cipollotto si lavora manualmente, l'intero ciclo produttivo è manuale: trapianto, raccolta e confezionamento. Per confezionare un quintale di prodotto si impiegano circa 8 ore lavorative, oggi si registrano prezzi al confezionamento di 1,40 € e al dettaglio di 3 -  4 €.
L. Oggi qual è il vostro obiettivo principale e perché puntate proprio sulla cipolla rossa e non su altri alimenti esclusivi della vostra regione?
Il nostro obiettivo è sempre stato quello di riuscire a diffondere la cipolla rossa tra i beni ad alto consumo e allo stesso tempo, sempre attraverso il nostro consorzio, che vengano ulteriormente potenziati  i controlli. La nostra cipolla, infatti, è sempre stata fin troppo imitata. E’ un prodotto che, da ormai diversi decenni, si produce solo da noi. E poi perché questa cipolla è differente da tutte le altre. La nostra cipolla, infatti, è molto dolce e si abbina a tutti i tipi di insalata ed è perfetta per numerosissimi piatti della nostra cucina.
S. La Cipolla Rossa di Tropea Calabria la si trova sul mercato in diverse forme ce le può descrivere?
La denominazione Cipolla Rossa di Tropea Calabria identifica tre ecotipi, distinti in base alla precocità di maturazione e alla forma in Tondo Piatta o Precoce che è pronta alla raccolta a marzo aprile, Mezza Campana o Medio Precoce che è pronta alla raccolta in aprile maggio  e l'Allungata o Tardiva che è pronta per la raccolta a maggio giugno.

Fattitaliani

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