È il Direttore artistico Luigi De
Filippo, per il quinto anno alla guida del Parioli ad aprire la
Presentazione della prossima Stagione teatrale “Non voglio tediarvi
con la crisi del Teatro e della Cultura. Sappiamo che ci sono. Questo
non è un Teatro ma è Forte Apache, noi resistiamo agli assalti. I
nostri abbonati rappresentano il Settimo Cavalleggeri e sono
aumentati perché curiamo molto il programma del Cartellone”.
Si inizia il 27 ottobre con
“Natale in casa Cupiello” un classico della tradizione
napoletana, di Eduardo De Filippo. Interprete e regista Luigi De
Filippo. Andò in scena per la prima volta il 21 dicembre 1931 al
Teatro Kursaal di Napoli. All’inizio è un atto unico, il secondo.
Successivamente Eduardo ne aggiungerà altri due, il primo ed il
terzo, sentendo il bisogno di far meglio conoscere i suoi personaggi.
Seguirà il 1° dicembre “Gran
Cafè Chantant” Vaudeville di Tato Russo ed Eduardo Scarpetta. Con
Tato Russo ed altri 14 interpreti. Da una parte il linguaggio di
commedia che sarà di Eduardo, all’altra quello da farsa che è
tipico di Scarpetta.
Ritornano le Operette con “La Vedova
Allegra” dal 5 all’8 gennaio e “Al Cavallino Bianco”
dal 2 al 5 febbraio.
Continuiamo con la prosa
dal 12 al 22 febbraio con “Classe di ferro” di A. Nicolaj
con Paolo Bonacelli, Giuseppe Pambieri, Valeria Ciangottini. Scene di
Alessandro Chiti. Una splendida parabola sulla Terza età, una
commedia che sollecita tutta una serie di riflessioni sul destino,
molto spesso crudele, dell’anziano nella nostra società. Un testo
che alternando leggerezze ed ingenuità con alcuni momenti di
profonda commozione, lascia una traccia profonda nello spettatore.
Dal 24 al 29 gennaio
Il Teatro Stabile di Genova con “Le prénom – Cena tra amici
nella versione italiana di Fausto Paravidino.
Dal 9 al 12 febbraio:
“Caesar” dal Giulio Cesare di William Shakespeare. La tragedia
comunemente nota come Julius Caesar vene scritta dal Bardo tra il
1598 ed il 1599. L’originale dimenticato indica chiaramente quale
sia l’argomento dell’opera: il prima e il dopo omicidio di
Cesare, ciò che precede un grande stravolgimento politico.
Dal 16 al 22 febbraio
“Colette una donna straordinaria” di Catherine Spaak che ne è
anche interprete insieme ad Alessio Di Clemente. Regia di Maurizio
Panici. Non è un monologo ma sono duetti recitati con un
protagonista maschile che dovrà interpretare gli uomini più
importanti della sua vita.
Dal 2 al 17 marzo:
Massimo Venturiello in “Profumo di Donna” da “Il Buio ed il
Miele” di Giovanni Arpino. Un romanzo che è l’emblema della
solitudine moderna, della disillusione esistenziale che
inevitabilmente conduce al cinismo ed alla perdita di umanità.
Dal 21 al 26 marzo:
“Caviale e Lenticchie” di Scarnicci, Tarabusi, Taranto, Casillo.
Scritta negli anni 50 e portata al successo televisivo da Nino
Taranto.
Fuori abbonamento, dal 30
marzo ritorna “Miseria e nobiltà” commedia in due atti di
Eduardo Scarpetta. Adattamento e regia di Luigi de Filippo.
Il 21 aprile una
Serata d’onore con Enzo De Caro “In arte Totò”. Di Enzo De
Caro e L. De Curtis
Non mancheranno gli
appuntamenti con la Danza a cura di Aurelio Gatti ed i Processi ai
grandi personaggi della Storia a cura di Elisa Greco. La rassegna
dedicata ai giovani con “Primo Sale” a cura di Giulio Baffi e gli
spettacoli dedicati alle scuole tra cui quest’anno un Progetto
Multimediale dal titolo “I Promessi Sposi siamo noi”.
“Grammatiche teatrali” Percorso di formazione dello spettatore
teatrale a cura di Davide Sacco.
Dopo l’esperienza
positiva dell’anno scorso, torna la Carta Cuore che crea un sistema
di fidelizzazione del Cliente con il Teatro e con gli esercizi
commerciali convenzionati.
Sul finale riprende la
parola Luigi De Filippo “Ho 85 anni, posso vantare 70 anni e più
di Teatro ed ho ricevuto da poco la Laurea honoris causa
dall’Università della Basilicata in Scienze Filosofiche e della
Comunicazione. Mi ha fatto molto piacere, lo stesso che provo quando
mi chiamano Maestro anche se mi fa un po’ ridere perché abbiamo
sempre da imparare. Il Teatro non è un Museo ma un laboratorio, è
vivo e ci trascina così. Continua con la voce incrinata
dall’emozione: Volutamente non ho parlato di mio cugino Luca
perché non è scomparso è sempre nel mio cuore. Siamo i
portabandiera di un genere teatrale che non deve morire e che
conquista sempre il pubblico come qualcosa di piacevole che ti
arricchisce. E’ per questo che la gente viene ancora a vedere il
Teatro. Mi auguro che esso sia sempre più forte, finché c’è
gente che lo ama come Voi”.